Chaucer è considerato l'iniziatore della letteratura inglese e colui che ha posto le basi della lingua inglese.
I Racconti di Canterbury è composto da ventuno novelle delle quali tre sono incomplete (Sir Thopas, il Racconto del Cuoco e il Racconto dello Scudiero). L'opera si apre con la descrizione dei trenta personaggi che devono partire per un pellegrinaggio verso il santuario di Thomas Becket a Canterbury. Loro punto di partenza è la taverna "Tabard Inn", dove l'Oste propone ad ognuno dei pellegrini di narrare dei racconti per alleviare la noia del viaggio; al ritorno egli offrirà una cena a colui che avrà raccontato le storie più belle. Tutti acconsentono e se qualcuno dovesse tirarsi indietro, sarà costretto a pagare le spese di viaggio a tutti.
Ogni racconto è annunciato da un prologo e a volte è presente anche una chiusura. I temi sono diversi, ma la maggior parte delle novelle tratta dell'amor cortese, della corruzione della Chiesa, dell'avarizia, del tradimento e della fede.
I personaggi sono descritti in modo accurato all'inizio dell'opera e il carattere di ognuno si conosce meglio dagli argomenti che tratta nei suoi racconti. Le persone che hanno a che fare con la Chiesa sono divise in due gruppi principali: quelli che credono davvero e quelli che usano la credulità della gente per arricchirsi o per vivere a scrocco. Anche gli altri personaggi hanno delle caratteristiche peculiari, spesso proprie del ruolo che investono.
I Racconti di Canterbury prendono molto dalla letteratura italiana, soprattutto da Dante, Petrarca e ovviamente Boccaccio (al quale Chaucer deve molto).
Quest'opera, nonostante risalga al 1387, è attuale e si legge in modo scorrevole; essa passa da storie serie a storie più divertenti, ma comunque tutte danno degli spunti di riflessione e descrivono comportamenti e situazioni tipiche dell'uomo. Assolutamente da leggere!
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