martedì 28 maggio 2013

Fame

Fame è un'opera del 1890 del norvegese Knut Hamsun.

In questo breve romanzo viene descritta la vita di un uomo volontariamente emarginato in una società che disprezza. E' un libro autobiografico, scritto in prima persona, che ha come tema principale i deliri, le sofferenze e le estasi provocate dalla fame in un giovane scrittore che vive alla giornata nella città di Cristania. Il protagonista, la cui povertà cresce di giorno in giorno, vaga per questa città ostile, in un deprimente e freddo inverno nordico, passando accanto a persone con le quali ha fuggevoli rapporti, in quanto o le respinge o viene respinto. In lui (il narratore non rivela mai il suo nome nel corso dell'opera, ma si inventa al momento degli pseudonimi) sono presenti strani scrupoli morali e assurdi gesti d'altruismo, come, ad esempio, quello di impegnare il suo panciotto per dare dei soldi ad un vecchio. All'interno della narrazione c'è un'avventura amorosa che non avrà successo. Il romanzo si chiude con una scena squallida e assolutamente immorale che sdegnerà il protagonista e lo porterà a compiere un ultimo gesto di orgogliosa fierezza.
 
Come fa ben capire il titolo dell'opera, la fame è la vera protagonista del romanzo. Tutti i dolori, le febbri, le allucinazioni e le gioie che provoca, sono raccontate in modo crudo e dettagliato. Il protagonista è costretto a cercare degli effimeri sollievi masticando trucioli di legno o la fodera di una tasca; appena riesce a mangiare ecco la nausea e il vomito, ecc. Gli esempi riportati da Hamsun sono molteplici e tutti angoscianti.
 
Fame è un romanzo diretto, senza giri di parole e soprattutto sentito, visto che lo stesso Hamsun ha vissuto da "emarginato", dovendo sopportare i tormenti della fame. Quest'opera, inoltre, è molto importante per poter comprendere altri autori più recenti, Fante e Bukowski su tutti, i quali hanno sempre citato Hamsun tra le loro influenze maggiori.
 
Da leggere!

venerdì 24 maggio 2013

Una barca nel bosco

Una barca nel bosco è un romanzo di Paola Mastrocola, uscito nel 2003 e vincitore del Premio Campiello nel 2004. Questo libro mi è stato consigliato da un caro amico che ringrazio.
 
In questo romanzo viene raccontata la storia di Gaspare, trasferitosi con la madre da una piccola isola del Sud a Torino, dove viene ospitato dalla zia, per studiare al Liceo scientifico. I primi giorni di scuola non sono facili: Gaspare non riesce a socializzare con nessuno perchè non è vestito alla moda e perchè è troppo avanti con gli studi ed è stupito dalla lentezza degli insegnati nello spiegare e della povertà dei programmi scolastici. Nonostante abbia solo quattordici anni, Gaspare è già deciso a diventare un latinista ed è un appassionato lettore di Orazio. Sua zia gli ripete costantemente che è "una barca nel bosco" e questa frase lo descrive alla perfezione. Durante tutti gli anni di Liceo, Gaspare riesce a farsi un solo amico, Furio, e si innamora di Corinne, una ragazza che ospita a casa sua durante un soggiorno - scambio; proprio per l'arrivo della ragazza, comprerà un pioppo e altre piante da coltivare nel piccolo appartamento dove abita, per rendere l'ambiente più accogliente e soprattutto per coprire le macchie e i mobili più vecchi. Dopo la maturità, Furio va a studiare all'estero, mentre Gaspare frenquenta la facoltà di Giurisprudenza, nonostane voglia fare il latinista, perchè è l'unico corso in cui trova un professore disposto a fargli fare la tesi sul poeta latino Rutilio Namanziano. Gli anni passano, molte cose cambiano e finalmente Gaspare e Furio si rivedono...
 
Una barca nel bosco è interessante perchè descrive uno dei tanti adolescenti italiani, in questo caso Gaspare che è un ragazzo fragile, che si lascia condizionare dai compagni, ma che vive in un mondo tutto suo fatto di sogni e abitudini anche un po' strambe. La critica al sistema scolastico odierno è lampante e non a caso può venir fatta con cognizione di causa visto che la stessa Mastrocola è insegnante di Liceo. Molto bella è la confessione di Gaspare sulla tomba del padre.
 
Una barca nel bosco è un romanzo piacevole che si legge tutto d'un fiato.

domenica 19 maggio 2013

Moby Dick

Moby Dick è sicuramente uno dei libri più famosi e conosciuti della letteratura americana. Questa è un'opera complessa, in cui Melville si rifà a diversi testi, primo fra tutti la Bibbia, e a diversi autori, in special modo a Shakespeare.
 
Moby Dick narra le vicende della baleniera Pequod, il cui capitano Achab è ossessionato dalla grande balena bianca che dà il titolo al romanzo; egli la cerca in modo febbrile per vendicarsi. Il tutto è narrato dall'unico supersiste della tragedia che investirà la baleniera e il suo equipaggio: Ismaele.
 
Achab, il cui nome deriva dal biblico re che sfidò Dio e venne maledetto dal profeta Elia, è un ribelle e rinnega gli strumenti illusori della ragione. La ragione, infatti, non basta a indagare e a penetrare ciò che non si conosce: questo mistero, per poterlo svelare, va affrontato, conquistato, anche a prezzo della sconfitta e della catastrofe. Il senso della sua caccia alla balena che lo ha colpito, strappandogli una gamba, è quello di arrivare a conoscere la verità assoluta, lottando in tutti i modi e arrivando così all'autodistruzione e al sacrificio. Il suo stare in bilico tra razionale e irrazionale lo avvicina a Re Lear ed è interessante notare che Achab viene anche avvicinato a Cristo: Melville, infatti, usa per lui i termini "crocifissione" e "mistico". Il grande peccato di Achab è quello della superbia.
 
Moby Dick è la balena con la quale Achab istituisce un rapporto di amore e odio. Essa rappresenta il Leviatano, il terribile mostro biblico, ma rappresenta anche, in special modo con il suo colore bianco, la divinità e infatti, proprio come quest'ultima, è sfuggente ed inafferrabile.
 
Ismaele, il cui nome si riferisce al figlio di Abramo e della schiava Agar, è l'unico a salvarsi perchè egli non è un uomo di certezze, ma vuole imparare e osserva tutto ciò che accade durante la navigazione sulla Pequod, senza mai porsi e senza mai proporre una sua personale verità. Proprio all'inizio dell'opera, infatti, egli non dice "mi chiamo Ismaele", ma "chiamatemi Ismaele".
 
Moby Dick è un romanzo complesso, pieno di citazioni e disgressioni. Il grande numero di pagine, inoltre, può farlo risultare "pesante", ma Melville è riuscito, nonostante la pedanteria che a volte sembra mettere in alcuni capitoli, a rendere il tutto piuttosto scorrevole, non mancando di usare dell'ironia. E' interessante notare che l'equipaggio della Pequod, con le suoi innumerevoli etnie, smentisce il primato etnico e culturale dell'uomo bianco e, infatti, Ismaele imparerà la fratellanza umana, al di là delle razze e delle fedi.
 
Moby Dick è un classico che va assolutamente letto.

mercoledì 15 maggio 2013

Lady Susan

Rieccomi finalmente! Dopo questa lunga assenza, cercherò, d'ora in poi, d'essere più costante con il mio blog.
 
Domenica ho regalato a mia madre, per la festa della mamma, un piccolo libretto di una delle autrici inglesi più lette e famose, Jane Austen.
 
Lady Susan è un breve romanzo scritto in forma epistolare, in cui si intrecciano le voci di tutti i personaggi che appaiono nel libro. Lady Susan è una bella e giovane vedova che, dopo la recente morte del marito, comincia ad avere una relazione con Mr Manwaring e flirta anche con Sir James Martin, pensando di farlo sposare con sua figlia Frederica. Tutto questo crea scompiglio in casa Manwaring e Lady Susan decide di andare in campagna dal cognato, Mr Vernon. Prima di partire manda in una scuola la figlia perchè si rifiuta di sposare il partito scelto per lei dalla madre. Dai Vernon, Lady Susan cerca di farsi benvolere, ma Mrs Vernon non si lascia abbindolare dal suo comportamento e scrive alla madre che la cognata non è gradita. Intanto giunge anche il fratello di Mrs Vernon, Reginald De Courcy, che finisce con l'innamorarsi di Lady Susan, la quale lo abbindola per portarlo dalla sua parte; non a caso l'amica con cui Lady Susan intrattiene una fitta corrispondenza, le consiglia di sposarlo. Intanto Frederica arriva dagli zii dopo aver tentato la fuga dal collegio in cui si trovava. Da questo momento in poi i piani di Lady Susan cominciano ad essere stravolti, ma la donna non si perde d'animo e cerca in tutti i modi di portare a termine i suoi piani.
 
Il romanzo è interessante, oltre che per la struttura, anche per il personaggio che dà il titolo all'opera: Lady Susan è una donna meschina, ipocrita, che pensa solo a se stessa, incurante delle sofferenze che arreca agli altri. Come sempre Jane Austen riesce a descrivere tutto il marcio che si annida nella piccola borghesia del suo tempo.
 
Lady Susan è un'ottima e piacevole lettura, che si "divora" in pochissimo tempo.