martedì 28 gennaio 2014

Satyricon

Il Satyricon è un'opera di Petronio scritto nel 60 circa, considerato il capostipite di tutta la narrativa occidentale.

L'opera si apre con la discussione fra Encolpio (l'io narrante) e il retore Agamennone, un maestro di principi tutt'altro che sani; egli, infatti, afferma che i maestri, per essere ascoltati, devono seguire la moda e devono essere svelti nello spiegare perché i genitori hanno fretta di vedere dei risultati. Encolpio, che si sta stufando della conversazione, si rende conto che il suo amico Ascilto è scomparso e parte subito alla sua ricerca; dopo averlo trovato in un postribolo, i due tornano a casa. Con loro vive il bell'efebo Gitone, amante di Encolpio, ma desiderato anche da Ascilto (e da molti altri personaggi dell'opera!). Da qui prendono il via delle avventure bizzarre, come il rito in nome di Priapo fatto con Quartilla e le sue ancelle; o la cena in casa di Trimalchione, il quale si inventa le cose più assurde pur di lasciare a bocca aperta i commensali; o l'incontro con il poeta fallito Eumolpo e il modo in cui farà salire sulla nave sbagliata Encolpio e Gitone... Peccato che l'opera manchi di alcune parti!

Il testo del Satyricon alterna prosa e versi, creando al suo interno una grande varietà e dinamicità. Nonostante la frammentarietà dell'opera, la storia non perde mordente e, anche se gli argomenti trattati sono piuttosto scabrosi, Petronio riesce a far ridere il lettore, senza dare nessun giudizio e senza cercare una morale, raccontando semplicemente gli eventi. Il linguaggio, inoltre, cambia in base ai personaggi, portando così ad usare diversi livelli stilistici e diverse scelte lessicali. Encolpio, Ascilto e Gitone hanno una certa cultura e perciò utilizzano un linguaggio corretto; Trimalchione e i suoi amici liberti ne hanno uno decisamente basso anche se, per darsi un tono e mettere in risalto la loro importanza, spesso ne usano uno forbito, farcendolo di dotte citazioni su personaggi e fatti storici, confondendo tutto e sbagliando grossolanamente! (E voi, quanti Trimalchione conoscete?) Eumolpo, infine, parla spesso in versi, usando un linguaggio alto, anche se un tantino esagerato.

Il Satyricon è un testo spassosissimo, formato da personaggi e avventure assurde che non possono non portare al riso. Nonostante sia stato scritto molti secoli fa, è tuttora attuale nella descrizione dei diversi tipi di personaggi: cambia il contesto storico, ma la natura umana rimane sempre la stessa. Meglio riderci su per non disperare...

domenica 19 gennaio 2014

Lolita

Lolita è un romanzo del 1955 di Vladimir Nabokov. Il testo, scritto in inglese, venne inizialmente pubblicato a Parigi, a causa del grande scandalo suscitato negli Stati Uniti, proprio come racconta l'autore stesso in un breve scritto del '56.

Il professor Humbert (voce narrante del romanzo) è un quarantenne francese, uscito da un brutto matrimonio e da un esaurimento nervoso, ossessionato dal ricordo della sua prima storia d'amore di tredicenne con la bella Annabel. Quando gli viene offerta la possibilità di trasferirsi a Ramsdale, nel New England, per potersi dedicare in tutta tranquillità alla stesura di un testo scolastico, accetta subito ed una serie di circostanze lo porta a prendere alloggio nella casa della vedova Charlotte Haze. Humbert, inizialmente, non vede l'ora di andarsene, ma poi ecco che trova la ragione per restare: una piccola “ninfetta” sdraiata al sole, la dodicenne figlia di Charlotte, Dolores, la sua Lolita. Il professore ha una serie di approcci con la piccola, finché la madre decide di spedirla in colonia; a Humbert sembra tutto finito, ma, mentre la madre sta accompagnando la figlia al suo nuovo alloggio estivo, ecco che riceve proprio da Charlotte una lettera, in cui gli confessa di essere innamorata di lui. Quale occasione migliore per stare accanto alla sua Lolita? Ovviamente accetta, ma le cose si complicheranno sempre di più, non solo nella realtà, ma anche nella sua mente, preda dell'ossessione verso la figliastra...

Lolita è un romanzo che può dare fastidio per molti aspetti, soprattutto quando si parla dell'intimità fra Humbert e Lolita, ma ciò non toglie che non sia un lavoro mirabile, in cui Nabokov riversa tutta la sua bravura. La descrizione così minuziosa della psicologia del professore quarantenne è potente come quella dei maggiori personaggi di Dostoevskij. La perversione, purtroppo, è una componente insita nell'uomo ed è giusto trattarne. Non posso far altro che consigliarvi la lettura di Lolita e la visione dell'omonimo film di Stanley Kubrick (un altro genio!) del 1962.

mercoledì 15 gennaio 2014

Beowulf

Beowulf è un poema epico in lingua sassone risalente circa all'VIII secolo. Il manoscritto in cui esso era contenuto (insieme ad altri testi a soggetto meraviglioso) ha subito una sorte rocambolesca: dopo essere stato acquistato, nel '600, da un antiquario, Sir Robert Cotton, è stato poi vittima di un incendio nel '700.

Beowulf arriva dalla Svezia alla corte del re danese Hrodgar. La dimora di quest'ultimo, il Cervo, costruita con l'intento di allietare la corte, è stata assediata dal terribile orco Grendel. La notte del suo arrivo, Beowulf ha un terribile scontro con il mostro e riesce a staccargli un braccio (a mani nude!) facendolo fuggire quasi morente. Tutta la corte è felice, ma la pace dura poco: la madre di Grendel, infatti, decide di vendicarsi e, mentre recupera il braccio del figlio ormai morto, uccide un uomo. Supplicato da Hrodgar, Beowulf si incammina verso la laguna in cui vive la nuova nemica; l'eroe uccide anche lei ma, questa volta, lo fa aiutandosi con una spada magica. Ricoperto di gloria e di tesori, Beowulf ritorna in Svezia dove, dopo la morte dello zio Hygelach, diventa re. Durante la sua vecchiaia, ecco presentarsi un nuovo pericolo: un Drago furibondo per essere stato derubato di un oggetto dal tesoro da lui custodito...

Nonostante Beowulf sia un racconto così antico, i personaggi sono complessi. Grendel, ad esempio, rappresenta l'esule, lo straniero, non segue nessuna regola, ha progetti e paure. Il Drago, invece, è intelligente e vendicativo. La cosa curiosa è che anche Beowulf, con la sua forza e la sua altezza sovrumane, viene accomunato proprio a questi mostri, creando una sorta di diffidenza negli altri uomini verso la sua persona. La concezione della storia da parte dell'autore sconosciuto del poema è decisamente pessimistica: gli sforzi umani sono del tutto vani.

Il testo usa diverse ripetizioni (per facilitarne la memorizzazione, in quanto, probabilmente, tramandato oralmente) e riprende le caratteristiche tecniche dell'epica germanica, mentre la sua materia è di derivazione scandinava. L'influsso del Cristianesimo è forte, ma non predominante: nel testo, infatti, si crea una solida unione tra di esso e il paganesimo.

Beowulf è il più importante testo della letteratura anglosassone, è il primo scritto in un volgare europeo ed è l'unica epica compiuta delle letterature germaniche antiche. Con tutti questi primati, che altre ragioni si possono addurre per convincervi a leggerlo!?

giovedì 9 gennaio 2014

Controcorrente

Controcorrente è un romanzo del 1884 di Joris - Karl Huysmans, definito come la “Bibbia” del decadentismo.

Des Esseintes, dopo una vita dedita ai piaceri (anche quelli più depravati), decide di rinchiudersi in una casa a Fontenay perché ormai stanco della realtà. Egli comincia ad arredare il suo nuovo “rifugio” minuziosamente, stando attento ad ogni piccolo dettaglio, come i colori delle pareti, in modo che ricreino certe tonalità al fuoco delle candele. I primi cinque capitoli sono tutti dedicati alla descrizione di questa abitazione e alle migliorie da lui apportate. Successivamente, cominciano le dissertazioni sui piaceri che il “rifugio” di Fontenay offre a Des Esseintes. Egli crede che la realtà non possa più offrirgli nulla, anzi, che la natura abbia fatto il suo tempo, e quindi la vera realtà deve essere ricreata dall'uomo: tutto quello che è fatto artificialmente è migliore di ciò che è naturale; così, ad esempio, des Esseintes, attraverso la combinazione di diverse essenze, ricrea i profumi dei fiori. Questa parte centrale tratta dunque dei sensi. Gli ultimi capitoli, invece, descrivono l'aggravarsi della sua nevrosi, facendogli scoprire che i piaceri artificiali non servono a risollevare il suo corpo e il suo spirito.

Controcorrente non ha una vera e propria storia: l'unico personaggio è des Esseintes, con la sua nevrosi e le sue stranezze, e non c'è nessun dialogo. La presenza femminile è data solo dai ricordi delle prostitute da lui possedute in passato e dai sogni, in cui la donna assume i connotati di Salomè, della Sfinge e della Sifilide. Il linguaggio è estremamente tecnico: des Esseintes è un collezionista, e pertanto sa tutti i nomi delle essenze che usa, dei fiori che utilizza per dare un tono “macabro” all'ambiente ecc.; è inoltre esperto di arte e letteratura (soprattutto quella della decadenza latina). Interessante notare, come è stato fatto dallo stesso Huysmans, che il sesto ed il nono capitolo trattano i peccati condannati proprio dal sesto e dal nono comandamento.

Controcorrente è un romanzo “soffocante”, chiuso nella casa – prigione di Fontanay e nella mente turbata dalla nevrosi di des Esseintes. Un libro fondamentale per comprendere il decadentismo.

giovedì 2 gennaio 2014

Ritratto di signora

Ritratto di signora è un romanzo del 1881 di Henry James.

A Gardencourt, la tenuta della famiglia Touchett, arriva la giovane americana Isabel Archer. La ragazza, in pochissimo tempo, riesce a provocare negli astanti una forte impressione, tanto che il cugino Ralph convincerà il padre a lasciarle una grossa somma di denaro in eredità e Lord Warburton, ricco e importante gentiluomo inglese, la chiederà in moglie. Il bel Lord, però, non è il solo a volerla sposare: anche l'industriale americano Caspar Goodwood fa la sua proposta. Isabel rifiuta entrambi. Durante la malattia dello zio, a Gardencourt arriva Madame Merle, donna che avrà un gran peso nello svolgersi della vicenda. Venuta in possesso dell'eredità, Isabel parte per Firenze, dove conosce il vuoto Gilbert Osmond, un giovane vedovo con una figlia, amante degli oggetti d'arte. Proprio con lui Isabel deciderà di unirsi in matrimonio...

Il romanzo esplora il conflitto tra l'individuo e la società esaminando la vita di Isabel Archer, questa giovane americana che deve scegliere tra la propria indipendenza e le convenzioni sociali. L'unica protagonista è pertanto Isabel, anche se, a mio avviso, risulta essere il personaggio meno definito dell'opera. Il cugino Ralph, l'amica Henrietta Stackpole, Osmond e tutti gli altri personaggi hanno delle caratteristiche fisiche e mentali ben definite, mentre Isabel no e non si riescono mai a capire le motivazioni delle sue scelte. È altera, orgogliosa, ingenua? Tornando alla struttura del romanzo, va detto che Henry James è riuscito a costruirla magistralmente: i commenti del narratore sono ridotti al minimo e servono per lanciare delle frecciatine ironiche o per cambiare velocemente argomento, mentre ampio spazio è dato ai dialoghi, in modo che siano i personaggi a farsi conoscere direttamente. Così facendo, James riesce a scandagliare la mente umana, anche se, come detto sopra, avviene per tutti tranne che per la protagonista. Altro importante aspetto è quello della contrapposizione tra America e Europa; la prima è terra di libertà, di innocenza, mentre la seconda ha un solido background culturale, penalizzato però dalla corruzione e dall'egoismo che la portano verso una inevitabile decadenza.

Ritratto di signora, nonostante la mole, si legge tutto d'un fiato, grazie all'abilità di James nel rendere la narrazione dinamica e vivace. Una lettura perfetta, non troppo “pesante” e mai banale. Consigliatissimo per chi non vuole “impegnarsi” troppo e per evitare letture considerate “leggere” ma decisamente scadenti. Leggete i grandi classici come questo!