giovedì 2 gennaio 2014

Ritratto di signora

Ritratto di signora è un romanzo del 1881 di Henry James.

A Gardencourt, la tenuta della famiglia Touchett, arriva la giovane americana Isabel Archer. La ragazza, in pochissimo tempo, riesce a provocare negli astanti una forte impressione, tanto che il cugino Ralph convincerà il padre a lasciarle una grossa somma di denaro in eredità e Lord Warburton, ricco e importante gentiluomo inglese, la chiederà in moglie. Il bel Lord, però, non è il solo a volerla sposare: anche l'industriale americano Caspar Goodwood fa la sua proposta. Isabel rifiuta entrambi. Durante la malattia dello zio, a Gardencourt arriva Madame Merle, donna che avrà un gran peso nello svolgersi della vicenda. Venuta in possesso dell'eredità, Isabel parte per Firenze, dove conosce il vuoto Gilbert Osmond, un giovane vedovo con una figlia, amante degli oggetti d'arte. Proprio con lui Isabel deciderà di unirsi in matrimonio...

Il romanzo esplora il conflitto tra l'individuo e la società esaminando la vita di Isabel Archer, questa giovane americana che deve scegliere tra la propria indipendenza e le convenzioni sociali. L'unica protagonista è pertanto Isabel, anche se, a mio avviso, risulta essere il personaggio meno definito dell'opera. Il cugino Ralph, l'amica Henrietta Stackpole, Osmond e tutti gli altri personaggi hanno delle caratteristiche fisiche e mentali ben definite, mentre Isabel no e non si riescono mai a capire le motivazioni delle sue scelte. È altera, orgogliosa, ingenua? Tornando alla struttura del romanzo, va detto che Henry James è riuscito a costruirla magistralmente: i commenti del narratore sono ridotti al minimo e servono per lanciare delle frecciatine ironiche o per cambiare velocemente argomento, mentre ampio spazio è dato ai dialoghi, in modo che siano i personaggi a farsi conoscere direttamente. Così facendo, James riesce a scandagliare la mente umana, anche se, come detto sopra, avviene per tutti tranne che per la protagonista. Altro importante aspetto è quello della contrapposizione tra America e Europa; la prima è terra di libertà, di innocenza, mentre la seconda ha un solido background culturale, penalizzato però dalla corruzione e dall'egoismo che la portano verso una inevitabile decadenza.

Ritratto di signora, nonostante la mole, si legge tutto d'un fiato, grazie all'abilità di James nel rendere la narrazione dinamica e vivace. Una lettura perfetta, non troppo “pesante” e mai banale. Consigliatissimo per chi non vuole “impegnarsi” troppo e per evitare letture considerate “leggere” ma decisamente scadenti. Leggete i grandi classici come questo!

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