Il Satyricon è
un'opera di Petronio scritto nel 60 circa, considerato il capostipite
di tutta la narrativa occidentale.
L'opera
si apre con la discussione fra Encolpio (l'io narrante) e il retore
Agamennone, un maestro di principi tutt'altro che sani; egli,
infatti, afferma che i maestri, per essere ascoltati, devono seguire
la moda e devono essere svelti nello spiegare perché i genitori
hanno fretta di vedere dei risultati. Encolpio, che si sta stufando
della conversazione, si rende conto che il suo amico Ascilto è
scomparso e parte subito alla sua ricerca; dopo averlo trovato in un
postribolo, i due tornano a casa. Con loro vive il bell'efebo Gitone,
amante di Encolpio, ma desiderato anche da Ascilto (e da molti altri
personaggi dell'opera!). Da qui prendono il via delle avventure
bizzarre, come il rito in nome di Priapo fatto con Quartilla e le sue
ancelle; o la cena in casa di Trimalchione, il quale si inventa le
cose più assurde pur di lasciare a bocca aperta i commensali; o
l'incontro con il poeta fallito Eumolpo e il modo in cui farà salire
sulla nave sbagliata Encolpio e Gitone... Peccato che l'opera manchi
di alcune parti!
Il
testo del Satyricon
alterna prosa e versi, creando al suo interno una grande varietà e
dinamicità. Nonostante la frammentarietà dell'opera, la storia non
perde mordente e, anche se gli argomenti trattati sono piuttosto
scabrosi, Petronio riesce a far ridere il lettore, senza dare nessun
giudizio e senza cercare una morale, raccontando semplicemente gli
eventi. Il linguaggio, inoltre, cambia in base ai personaggi,
portando così ad usare diversi livelli stilistici e diverse scelte
lessicali. Encolpio, Ascilto e Gitone hanno una certa cultura e
perciò utilizzano un linguaggio corretto; Trimalchione e i suoi
amici liberti ne hanno uno decisamente basso anche se, per darsi un
tono e mettere in risalto la loro importanza, spesso ne usano uno
forbito, farcendolo di dotte citazioni su personaggi e fatti storici,
confondendo tutto e sbagliando grossolanamente! (E voi, quanti
Trimalchione conoscete?) Eumolpo, infine, parla spesso in versi,
usando un linguaggio alto, anche se un tantino esagerato.
Il
Satyricon è un testo
spassosissimo, formato da personaggi e avventure assurde che non
possono non portare al riso. Nonostante sia stato scritto molti
secoli fa, è tuttora attuale nella descrizione dei diversi tipi di
personaggi: cambia il contesto storico, ma la natura umana rimane
sempre la stessa. Meglio riderci su per non disperare...
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