Novalis è vissuto solo 28 anni, ma la sua produzione letteraria lo ha portato ad essere uno dei maggiori esponenti del Romanticismo tedesco. Nelle sue opere vengono toccati i più profondi motivi poetici, filosofici e spirituali di questo movimento. Grande importanza hanno avuto la filosofia di Fichte, gli incontri con Schelling, la grande amicizia con Friedrich Schlegel e con Ludwig Tieck e la breve storia d'amore con la giovane Sophie von Kuhn che verrà idealizzata dall'autore.
Gli Inni alla notte sono la massima espressione del Romanticismo, nati nel clima religioso del Romantikertreffen, l'incontro dei romantici, tenutosi a Jena nel novembre 1799. L'ispirazione di questi testi è avvenuta sicuramente come conseguenza della morte della fidanzata appena quindicenne Sophie. Il primo inno si apre con una lode alla luce, per poi passare alla celebrazione della misteriosa notte. Nel terzo inno viene rievocata la morte dell'amata, rendendo il testo più personale. Si arriva così al sesto inno, Nostalgia per la morte, il cui titolo allude al desiderio del poeta di raggiungere e possedere la morte.
I Canti spirituali si propongono come canti da essere usati nella liturgia ed infatti quattro di essi verranno musicati da Schubert. Visto l'uso popolare che se ne doveva fare, Novalis usa uno stile lineare, con rime facili ed immediate.
Sia negli Inni che nei Canti si può riscontrare l'educazione pietista appresa da Novalis fin dall'infanzia. Il pietismo era una corrente della religione protestante fondata sul rapporto personale e intimo tra il fedele e Dio; l'autore spesso ricorre a questa visione della religione, anche se adattandola al suo pensiero.
Gli Inni alla notte e i Canti spirituali sono una lettura fondamentale, scritti con grande lirismo ed intensità, scaturiti dal grande genio di Novalis.
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