Dopo secoli, rieccomi qui per
proporvi un classico della letteratura erotica di tutti i tempi:
Venere in pelliccia di
Leopold von Sacher-Masoch. Per cominciare vanno dette due cose
importanti: la prima è che il romanzo è ricco di riferimenti
autobiografici e che dal nome del suo autore deriva il termine
“masochismo”.
Il
narratore si reca dall'amico Severin, il quale gli racconta una
curiosa storia vissuta tempo addietro. Severin era ossessionato dal
dipinto Venere allo specchio di
Tiziano, tanto da idolatrare la sua effige; durante un soggiorno in
un centro termale dei Carpazi ritrova le fattezze della modella del
quadro nella avvenente e ricca vedova Wanda von Dunajev. Severin
dichiara alla donna di voler essere il suo schiavo, in modo da
poterla servire come una dea. Inizialmente Wanda non è molto
convinta della faccenda, ma il gioco, a poco a poco, comincia ad
attirarla, finché non decide di partire per Firenze, ribattezzando
Severin in Gregor e conferendogli il titolo di suo servo personale.
La ricca vedova, non contenta di una sottomissione solo apparente e
quindi incerta, redige un vero e proprio contratto che contiene
queste parole:
“Il signor
Severin von Kusiemski a partire da oggi cessa di essere il fidanzato
della signora Wanda von Dunajev e rinuncia a tutti i diritti
derivatigli dalla sua qualità di amante; in più, s'impegna, sulla
sua parola d'uomo d'onore e di gentiluomo, a essere d'ora in poi
schiavo della signora di cui sopra finché non gli sarà resa la
libertà dalla signora stessa. […] La signora von Dunajev potrà
non soltanto castigare il suo schiavo per la più piccola negligenza
o per il più piccolo errore, ma avrà anche la facoltà di
maltrattarlo come e quando vorrà, secondo il proprio capriccio o
anche solo per procurarsi un diversivo; avrà anche il diritto di
ucciderlo, se le piacerà; in breve, egli diventa sua proprietà in
tutto e per tutto. […] In cambio, la signora Dunajev promette,
finché resterà sua padrona, di mostrarsi il più spesso possibile
in pelliccia, soprattutto quando infierirà contro il suo schiavo.”
Ovviamente
un rapporto basato su simili premesse non procederà nel migliore dei
modi...
Venere in
pelliccia è
un'analisi attenta ed accurata di quel particolare tipo di piacere
che si ricava dalla sottomissione (e non solo) che è appunto il
masochismo. Wanda è nella realtà Fanny Pistor, la prima vera donna
importante nella vita di von Sacher-Masoch, e Aurora Rumelin, dopo
aver deciso di far suo l'autore del romanzo, gli manderà proprio una
lettera contenente un contratto simile a quello descritto nell'opera,
mettendo in trappola il caro Leopold.
Nonostante
il tema di Venere in pelliccia sia
piuttosto “delicato”, von Sacher-Masoch non scende mai nella
volgarità, ma anzi descrive accuratamente tutto il percorso mentale
che può portare qualcuno a desiderare un rapporto basato su un
totale dislivello fra i due amanti, anche se la visione di
Severin/Leopold cesserà di essere idealizzata come all'inizio
dell'avventura con Wanda.
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