domenica 20 settembre 2015

Vita Nuova

Rieccoci qui per parlare di uno dei più grandi amori di sempre: quello di Dante per Beatrice. L'opera in cui questo sentimento viene descritto con precisione è la Vita Nuova, composta tra il 1292 e il 1293, poco dopo la morte di lei avvenuta nel 1290. L'opera è dedicata all'amico Guido Cavalcanti ed ha una struttura molto particolare. Dante, infatti, comincia i vari capitoli con una descrizione di un fatto, per poi passare ad un componimento poetico (sono presenti sonetti, sonetti doppi, ballate e canzoni) spiegandolo subito dopo (o prima, come avviene verso la fine dell'opera).

Dante incontra Beatrice quando lui ha nove anni e lei poco più di otto; nove anni dopo i due si rincontrano e il poeta rimane incantato dalla bellezza di lei, tanto da “vedere tutti li termini de la beatitudine” quando lei gli concede il suo saluto. Dante, però, non può mostrare apertamente di essere innamorato di Beatrice perché, a causa delle regole imposte agli amori cortesi dalla letteratura provenzale, non bisogna far conoscere l'oggetto dei propri sentimenti più nobili. Dante, perciò, durante la messa, guarda una donna che è esattamente in linea d'aria con Beatrice, facendo così credere alla gente che il suo interesse è rivolto a quest'altra, la quale viene indicata con il nome di “donna dello schermo”. Quest'ultima, però, deve lasciare Firenze e Dante, anche lui fuori città, ha un incontro con Amore travestito da viandante, che gli dice il nome di una seconda donna dello schermo da onorare al suo ritorno. Beatrice, disgustata dal comportamento di lui, gli nega il saluto, gettandolo in un profondo sconforto. Dopo varie vicissitudini, Dante cade malato e durante questo periodo sogna la morte della sua amata, cosa che avverrà poco dopo. Il poeta è distrutto dalla perdita e completamente inconsolabile, ma, un anno dopo, si accorge a poco a poco che una “donna gentile” lo osserva da una finestra con estrema pietà, tanto che Dante comincia ad innamorarsene, ma un'altra visione lo riporterà sulla retta via.

Contrariamente alle mie abitudini ho deciso di raccontare più o meno l'intera vicenda, in quanto Dante viene studiato in tutte le scuole e molti, a quanto vedo, ne hanno un brutto ricordo. La cosa è spiacevole perché Alighieri è davvero un poeta eccezionale ed è un peccato che spesso venga insegnato in maniera noiosa e poco adatta a far comprendere tutta la sua grandezza. Ad ogni modo la Vita Nuova è davvero un'opera notevole, in cui viene indagato il sentimento dell'amore con profondità e finezza, offrendoci alcune tra le più belle poesie che siano mai state scritte. Ovviamente c'è molto di medioevale in Dante, sia nella sua concezione dell'amore, sia nella presenza di elementi religiosi come le visioni e il continuo ripresentarsi del numero nove (simbolo sacro, in quanto nove è tre volte tre, numero della Trinità). Per concludere, posso dire che la lettura di quest'opera è piacevole e per niente difficile: nonostante l'italiano di allora abbia profonde differenze con quello odierno, è tutto perfettamente comprensibile.
Un appello a chi lo ha odiato a scuola con tutto il cuore: rivalutatelo che Dante non è né palloso né difficile! ;)

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