Qualche tempo fa mi è stata
consigliata la visione di uno sceneggiato inglese dal titolo A
Young Doctor's Notebook,
interpretato da Daniel Radcliffe. Sono rimasta positivamente
impressionata sia dalla storia che dall'interpretazione degli attori,
pensando che questa è davvero un'ottima miniserie, a differenza di
quelle mostrate dalla nostra tv (anche se la guardo raramente).
Ovviamente non potevo non leggere il libro da cui è stato ricavato
lo sceneggiato e, perciò, eccomi qui pronta a parlarvi di Appunti
di un giovane medico di Michail
A. Bulgakov.
Appunti di un giovane medico è
una raccolta di nove racconti pubblicati dall'autore in tempi e
giornali diversi, i quali seguono tutti l'esperienza di Bulgakov
nell'ospedale del villaggio di Nikol'skoe, un luogo sperduto, dove il
giovane scrittore neolaureato in medicina si ritrova ad affrontare
casi incredibili, spesso scontrandosi con la mentalità chiusa degli
abitanti del luogo.
Il
primo racconto è L'asciugamano col galletto:
il narratore arriva a Mur'e (nome fittizio che indica Nikol'skoe)
dopo ventiquattr'ore di viaggio, inzaccherato di pioggia e
infreddolito. Il piccolo ospedale inizialmente lo rassicura, finché
non serve il suo aiuto per aiutare una ragazza caduta in una gramola,
la macchina che serve a maciullare il lino. Le condizioni della
giovane sono disperate, ma il nuovo medico, nonostante la totale
assenza di esperienza pratica, decide di amputare la gamba, ottenendo
un buon esito e rimanendo stupito del suo sangue freddo e della sua
destrezza.
In
Il battesimo del rivolgimento,
il protagonista deve per la prima volta occuparsi di un parto
trasversale: in preda al panico corre nella sua stanza per consultare
un manuale riguardante il modus operandi da adottare in questi casi.
Dopo lunghi minuti di panico, il dottore decide di agire. Un altro
caso difficile si presenta in La gola d'acciaio,
dove deve effettuare d'urgenza una tracheotomia ad un bambina, mentre
la madre e la nonna di questa si disperano perché convinte che il
dottore voglia sgozzarla.
Le
situazioni disperate continuano ne La tormenta,
ne L'occhio stellato,
fino ad arrivare al grosso problema della sifilide che colpisce un
gran numeri di individui del distretto. La cosa incredibile è che
quasi nessuno dei pazienti si rende conto di quanto pericolosa sia
questa malattia e credono che il dottore sia inesperto e non capisca
che il loro è un semplice problema di mal di gola. La superstizione
e l'ignoranza sono una costante degli abitanti della zona e in Le
tenebre d'Egitto vengono
raccontate alcune pratiche, come quella di mettere una zolletta di
zucchero nella vagina di una partoriente per “invogliare” il
nascituro ad uscire alla svelta. Sempre in questo racconto, un
contadino affetto da malaria decide di prendere tutte le dosi di
chinino prescritte in un colpo solo, convinto, in questo modo, di
guarire più velocemente.
Morfina e
Io ho ucciso si
discostano dagli scritti precedenti ed infatti non fanno parte del
ciclo originario. Nel primo breve racconto, il dottor Poljakov scrive
all'amico Bomgard di aiutarlo, ma, senza aspettare la risposta di
quest'ultimo, si uccide. A Bomgard resta il taccuino del suicida, nel
quale si racconta con estrema precisione e chiarezza la dipendenza da
morfina. Il secondo racconto, invece, tratta dell'uccisione di un
colonnello da parte di un dottore durante il regime di Petjjura in
Ucraina.
Appunti di un giovane medico è
un'opera incredibile, in cui l'autobiografia dell'autore ha un posto
predominante in ogni singolo racconto. Le operazioni e le malattie
sono descritte senza mezzi termini e le paure del dottore/Bulgakov
vengono analizzate minuziosamente, anche se spesso con un tocco
ironico. L'ignoranza e la ritrosia degli abitanti del distretto sono
davvero esasperanti e il narratore ha davvero un'enorme pazienza nel
cercare di aiutarli, anche se spesso non viene minimamente preso in
considerazione.
Quest'opera
mi ha fatto capire che la professione del medico non fa proprio per
me, ma grazie a Dio, o a chi altro, gli ospedali non sono così messi
male.
Vi
consiglio davvero di leggerlo!
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