mercoledì 3 dicembre 2014

L'ultima spiaggia

Oggi vorrei proporvi un'opera molto allegra, caratteristica che si nota già dal titolo: L'ultima spiaggia.

Siamo nel 1963, epoca in cui l'umanità è condannata a scomparire. Pochi anni prima, infatti, nell'emisfero settentrionale era scoppiata una terribile guerra atomica, breve ma mortale; nel nord del mondo ormai sembra non esserci più anima viva, mentre in America Latina, in Africa meridionale e in Australia la popolazione attende la sua fine verso settembre, mese in cui arriveranno le radiazioni. E la nostra storia è ambientata proprio in Australia, dove si sta preparando una spedizione sul sottomarino americano “Scorpion” per capire se qualcuno è riuscito a scampare alla morte. Il sottomarino è comandato dallo statunitense Dwight Towers, affiancato dall'australiano Peter Holmes. Prima della partenza Holmes invita il suo superiore a casa sua, per presentargli la moglie Mary e la figlioletta Jennifer; per rendergli il soggiorno più spensierato e per fare in modo che i ricordi della sua casa e della sua famiglia non lo tormentino, gli affianca Moira, una ragazza dai modi molto diretti. Tra i due, piano piano, nascerà dell'affetto, anche se Dwight rimarrà attaccato costantemente al ricordo di sua moglie e dei suoi figli, nonostante si renda conto che la speranza di rivederli è ormai del tutto vana. Lo “Scorpion” parte per le sue ricerche con a bordo il dottor John Osborne, fisico incaricato di prelevare la quantità di radiazioni presenti nell'aria. Le esplorazioni sono due: la prima molto breve, mentre la seconda dura quasi un mese, spossando sia fisicamente che moralmente gli uomini. Al ritorno da quest'ultima le notizie sono agghiaccianti: nessuno è vivo nell'emisfero settentrionale e le radiazioni stanno per colpire anche gli ultimi paesi superstiti. Gli unici a sopravvivere per qualche tempo all'uomo saranno cani, topi e conigli. Nei pochi giorni che mancano alla morte certa, ognuno cerca di passare gli ultimi momenti come meglio può, mentre diarrea e vomito cominciano a colpire tutti. Nelle farmacie, però, vengono consegnate gratuitamente pillole e siringhe per rendere la morte veloce e indolore.

L'ultima spiaggia è un romanzo che non lascia mai spazio neppure alla più piccola speranza. Fin dall'inizio si sa come finirà la storia e se anche si accende una piccola fiammella che dice “le radiazioni non arriveranno”, subito viene spenta dai vari personaggi. Non resta altro che attendere la fine e scoprire come i protagonisti decideranno di morire. Le questioni che quest'opera di Shute solleva sono molteplici. Ad esempio si ha il tema del suicidio e dell'eutanasia: è giusto uccidersi e uccidere qualcun altro per farlo morire senza soffrire? Al riguardo c'è un interessante scambio di battute fra Holmes e la moglie. Altro quesito è: perché deve pagare gente innocente per le decisioni prese da quei pochi che hanno il potere? I protagonisti mostrano i loro punti di vista, ma le domande restano e ci portano a pensare seriamente a tutto questo, anche perché non sono cose così assurde, nel senso che una guerra lampo e di distruzione non è di certo fantascienza.
Ho trovato, però, piuttosto inverosimile il comportamento del popolo australiano: tutti sanno che devono morire, ma nonostante questo sono gentili l'un con l'altro e cercano di rispettare le leggi. Sarò io pessimista, ma se l'umanità stesse per scomparire credo che ci sarebbe il caos più completo e ognuno farebbe le cose peggiori senza troppi sensi di colpa. So che magari quest'ordine e quest'armonia sono frutto dell'epoca di stesura del romanzo e forse anche di pressioni dell'editore, ma comunque mi pare siano troppo distanti da una possibile verità.
L'utima spiaggia è un romanzo che vi consiglio assolutamente di leggere e sono sicura che non ne rimarrete delusi.

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