Oggi vorrei proporvi un'opera
molto allegra, caratteristica che si nota già dal titolo: L'ultima
spiaggia.
Siamo
nel 1963, epoca in cui l'umanità è condannata a scomparire. Pochi
anni prima, infatti, nell'emisfero settentrionale era scoppiata una
terribile guerra atomica, breve ma mortale; nel nord del mondo ormai
sembra non esserci più anima viva, mentre in America Latina, in
Africa meridionale e in Australia la popolazione attende la sua fine
verso settembre, mese in cui arriveranno le radiazioni. E la nostra
storia è ambientata proprio in Australia, dove si sta preparando una
spedizione sul sottomarino americano “Scorpion” per capire se
qualcuno è riuscito a scampare alla morte. Il sottomarino è
comandato dallo statunitense Dwight Towers, affiancato
dall'australiano Peter Holmes. Prima della partenza Holmes invita il
suo superiore a casa sua, per presentargli la moglie Mary e la
figlioletta Jennifer; per rendergli il soggiorno più spensierato e
per fare in modo che i ricordi della sua casa e della sua famiglia
non lo tormentino, gli affianca Moira, una ragazza dai modi molto
diretti. Tra i due, piano piano, nascerà dell'affetto, anche se
Dwight rimarrà attaccato costantemente al ricordo di sua moglie e
dei suoi figli, nonostante si renda conto che la speranza di
rivederli è ormai del tutto vana. Lo “Scorpion” parte per le sue
ricerche con a bordo il dottor John Osborne, fisico incaricato di
prelevare la quantità di radiazioni presenti nell'aria. Le
esplorazioni sono due: la prima molto breve, mentre la seconda dura
quasi un mese, spossando sia fisicamente che moralmente gli uomini.
Al ritorno da quest'ultima le notizie sono agghiaccianti: nessuno è
vivo nell'emisfero settentrionale e le radiazioni stanno per colpire
anche gli ultimi paesi superstiti. Gli unici a sopravvivere per
qualche tempo all'uomo saranno cani, topi e conigli. Nei pochi giorni
che mancano alla morte certa, ognuno cerca di passare gli ultimi
momenti come meglio può, mentre diarrea e vomito cominciano a
colpire tutti. Nelle farmacie, però, vengono consegnate
gratuitamente pillole e siringhe per rendere la morte veloce e
indolore.
L'ultima spiaggia
è un romanzo che non lascia mai spazio neppure alla più piccola
speranza. Fin dall'inizio si sa come finirà la storia e se anche si
accende una piccola fiammella che dice “le radiazioni non
arriveranno”, subito viene spenta dai vari personaggi. Non resta
altro che attendere la fine e scoprire come i protagonisti
decideranno di morire. Le questioni che quest'opera di Shute solleva
sono molteplici. Ad esempio si ha il tema del suicidio e
dell'eutanasia: è giusto uccidersi e uccidere qualcun altro per
farlo morire senza soffrire? Al riguardo c'è un interessante scambio
di battute fra Holmes e la moglie. Altro quesito è: perché deve
pagare gente innocente per le decisioni prese da quei pochi che hanno
il potere? I protagonisti mostrano i loro punti di vista, ma le
domande restano e ci portano a pensare seriamente a tutto questo,
anche perché non sono cose così assurde, nel senso che una guerra
lampo e di distruzione non è di certo fantascienza.
Ho
trovato, però, piuttosto inverosimile il comportamento del popolo
australiano: tutti sanno che devono morire, ma nonostante questo sono
gentili l'un con l'altro e cercano di rispettare le leggi. Sarò io
pessimista, ma se l'umanità stesse per scomparire credo che ci
sarebbe il caos più completo e ognuno farebbe le cose peggiori senza
troppi sensi di colpa. So che magari quest'ordine e quest'armonia
sono frutto dell'epoca di stesura del romanzo e forse anche di
pressioni dell'editore, ma comunque mi pare siano troppo distanti da
una possibile verità.
L'utima spiaggia è
un romanzo che vi consiglio assolutamente di leggere e sono sicura
che non ne rimarrete delusi.
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