giovedì 11 dicembre 2014

La natura secondo i suoi principi

Oggi parliamo di uno degli autori più brillanti del '500, definito addirittura da Bacone come il “primo dei moderni”, ma purtroppo un po' dimenticato ai giorni nostri: Bernardino Telesio.

La natura secondo i suoi principi è il suo capolavoro, opera messa all'Indice nel 1593 e tornata in “libertà” solo nel 1900, estremamente critica verso le concezioni di Aristotele e dei peripatetici.
Già dal titolo l'autore spiega chiaramente il suo intento: la natura è retta da principi che sono ad essa interni e l'uomo può coglierli perché è lui stesso natura. La natura delle cose deve quindi essere colta attraverso i sensi, in modo da non cadere nell'errore di creare un modo fittizio.
I principi delle cose sono il caldo e il freddo che, lottando tra di loro in quanto sono nature agenti, danno vita al divenire. Essi sono incorporei ed eterni e cercano di occupare la materia. Da tutto questo derivano l'esistenza del vuoto e la concezione dello spazio come recipiente dei corpi. Il caldo ha la propria sede nel cielo, il quale è tenue, bianco, liquido e mobile, mentre il freddo ha la sua nella Terra, che è densa, nera, oscura e immobile (ricordiamoci che qui si pensa ancora che il cielo giri con moto circolare intorno alla Terra che resta ferma). I due principi hanno in comune il desiderio di conservarsi e l'odio verso la propria distruzione: da questi motivi Telesio arriva a dire che le cose, essendo costituite dal caldo e dal freddo, “sentono”, cioè percepiscono ciò che le favorisce e ciò che le danneggia e quindi possono seguire le prime e fuggire le seconde. Ciò non significa che le cose abbiano degli influssi che vengono dati loro da qualcosa di esterno, come i pianeti o Dio o altro, ma questo “sentire” è una cosa propria della natura, quindi non ha nulla di magico o soprannaturale, ma è solo una sua caratteristica intrinseca. Le azioni delle cose esterne giungono poi allo spirito, una sostanza tenue e mobile alla quale devono essere attribuite tutte le funzioni dell'organismo. Telesio dice che anche l'anima è spirito, e quindi corporea, e potete ben immaginare come la Chiesa abbia preso questa affermazione! Non a caso Telesio, nelle due edizioni successive, cambiò la sua teoria, affermando che ci sono due anime distinte, una di origine materiale e una di origine divina, ma questo sembra fatto più per calmare il clero che non per un cambio di idee convinto.

Telesio è stato davvero un grande pensatore che ha avuto il coraggio di distaccarsi dalla Chiesa e dalla riflessione magica della sua epoca e soprattutto da Aristotele, colui che per secoli è stato considerato il sommo pensatore che non si poteva confutare in alcun modo. Come molti anche Bernardino ha dovuto subire le angherie della Chiesa, ma non per questo si è perso d'animo, continuando per la sua strada, concedendo solo qualche piccolo contentino che però non è servito a “salvare” la sua opera dalle grinfie dell'Indice.
Vi consiglio davvero di leggere La natura secondo i suoi principi che, nonostante sia un'opera filosofica, è scorrevole, anche se in certe parti ci sono concezioni scientifiche del tutto errate, ma bisogna leggere con la mentalità del '500 e non con la saccenteria dei giorni nostri.

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