Oggi parliamo di uno degli autori
più brillanti del '500, definito addirittura da Bacone come il
“primo dei moderni”, ma purtroppo un po' dimenticato ai giorni
nostri: Bernardino Telesio.
La natura
secondo i suoi principi è il
suo capolavoro, opera messa all'Indice nel 1593 e tornata in
“libertà” solo nel 1900, estremamente critica verso le
concezioni di Aristotele e dei peripatetici.
Già
dal titolo l'autore spiega chiaramente il suo intento: la natura è
retta da principi che sono ad essa interni e l'uomo può coglierli
perché è lui stesso natura. La natura delle cose deve quindi essere
colta attraverso i sensi, in modo da non cadere nell'errore di creare
un modo fittizio.
I
principi delle cose sono il caldo e il freddo che, lottando tra di
loro in quanto sono nature agenti, danno vita al divenire. Essi sono
incorporei ed eterni e cercano di occupare la materia. Da tutto
questo derivano l'esistenza del vuoto e la concezione dello spazio
come recipiente dei corpi. Il caldo ha la propria sede nel cielo, il
quale è tenue, bianco, liquido e mobile, mentre il freddo ha la sua
nella Terra, che è densa, nera, oscura e immobile (ricordiamoci che
qui si pensa ancora che il cielo giri con moto circolare intorno alla
Terra che resta ferma). I due principi hanno in comune il desiderio
di conservarsi e l'odio verso la propria distruzione: da questi
motivi Telesio arriva a dire che le cose, essendo costituite dal
caldo e dal freddo, “sentono”, cioè percepiscono ciò che le
favorisce e ciò che le danneggia e quindi possono seguire le prime e
fuggire le seconde. Ciò non significa che le cose abbiano degli
influssi che vengono dati loro da qualcosa di esterno, come i pianeti
o Dio o altro, ma questo “sentire” è una cosa propria della
natura, quindi non ha nulla di magico o soprannaturale, ma è solo
una sua caratteristica intrinseca. Le azioni delle cose esterne
giungono poi allo spirito, una sostanza tenue e mobile alla quale
devono essere attribuite tutte le funzioni dell'organismo. Telesio
dice che anche l'anima è spirito, e quindi corporea, e potete ben
immaginare come la Chiesa abbia preso questa affermazione! Non a caso
Telesio, nelle due edizioni successive, cambiò la sua teoria,
affermando che ci sono due anime distinte, una di origine materiale e
una di origine divina, ma questo sembra fatto più per calmare il
clero che non per un cambio di idee convinto.
Telesio
è stato davvero un grande pensatore che ha avuto il coraggio di
distaccarsi dalla Chiesa e dalla riflessione magica della sua epoca e
soprattutto da Aristotele, colui che per secoli è stato considerato
il sommo pensatore che non si poteva confutare in alcun modo. Come
molti anche Bernardino ha dovuto subire le angherie della Chiesa, ma
non per questo si è perso d'animo, continuando per la sua strada,
concedendo solo qualche piccolo contentino che però non è servito a
“salvare” la sua opera dalle grinfie dell'Indice.
Vi
consiglio davvero di leggere La natura secondo i suoi
principi che, nonostante sia
un'opera filosofica, è scorrevole, anche se in certe parti ci sono
concezioni scientifiche del tutto errate, ma bisogna leggere con la
mentalità del '500 e non con la saccenteria dei giorni nostri.
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