martedì 28 ottobre 2014

Lousiana

Ho trovato Louisiana su uno scaffale di libri da poter prendere liberamente e, incuriosita dal titolo che mi ricorda i gruppi metal a me più cari, ho deciso di leggerlo. Pensavo fosse un libro d'amore, una specie di Harmony con più pagine ma, come al solito, non avevo capito un cazzo.

Virginie Trégan, figlia di un piantatore di cotone francese, torna in Louisiana dopo aver conseguito gli studi a Parigi. Ad attenderla c'è Clarence Dandrige, intendente del marchese di Damvilliers, padrino di Virginie e signore di Bagatelle. La giovane dimostra fin da subito la sua scaltrezza, la sua forte volontà e la sua voglia di conquistarsi una posizione, qualità che mette in atto seducendo il marchese e sposandolo. La vita a Bagatelle è segnata dai ritmi della natura, scanditi dalla semina, dal raccolto e dalla sgranatura del cotone, l'”oro bianco” del Sud. Virginie diventa quattro volte madre ma, nonostante le ripetute gravidanze, non perde nulla della sua dignitosa bellezza. Il destino però comincia a dimostrarsi avverso e la morte si insinua nella tenuta. Virginie decide di risposarsi con un militare francese, dal quale ha un altro bambino, mentre il Sud è percorso dalle prime tensioni che porteranno alla guerra di Secessione. La bella protagonista, nonostante tutte le prove e le difficoltà che deve sopportare, ha sempre al suo fianco l'affascinante e riservato Dandrige.

Louisiana è ricco di personaggi interessanti e ben costruiti, che si stagliano benissimo all'interno delle vicende storiche che colpiscono il Sud. Infatti, Denuzière, intreccia nel romanzo fatti storici sulla formazione, lo sviluppo e la guerra di Secessione che colpiscono la Louisiana e tutti gli Stati sudisti. Insomma, anche se la trama del romanzo non fosse stata interessante, avrei comunque imparato nozioni fondamentali della storia americana. La figura di Virginie spicca per la sua forza, la sua determinazione e la sua intelligenza. Finalmente una donna sveglia!!! Molto interessante è la riflessione sulla schiavitù: gli stessi sudisti, uomini retti e d'onore, sono lacerati nel profondo da questo problema. Il marchese di Damvillers, durante il viaggio di nozze in Europa, afferma che i veri schiavi sono gli operai, costretti a lavorare al di sopra delle loro forze e, una volta salariati, abbandonati a loro stessi. Non è un pensiero banale.

Louisiana è scorrevole e, tra la storia americana e le varie riflessioni, spiccano le grandi passioni, anche quelle prettamente corporee che, nonostante vengano considerate più “vili”, ci appartengono e spesso sono proprio loro la causa principale delle nostre azioni.

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