domenica 13 ottobre 2013

Il castello di Otranto

Il castello di Otranto è un'opera di Horace Walpole, composta nel 1765.


Manfredo, il principe di Otranto, vive nel suo castello con la moglie Ippolita e i figli Matilda e Corrado. Il giorno delle nozze tra Isabella e Corrado, un enorme elmo discende dal cielo, schiacciando sotto di sé il promesso sposo. Dopo la tragedia, Manfredo tenta di uccidere la moglie per poter sposare la giovane Isabella, ma questa gli sfugge nascondendosi nei sotterranei del castello; qui incontra Teodoro, un contadino dai tratti stranamente nobili, il quale diventerà il suo protettore. Intanto incombono sul castello strani presagi dati da eventi soprannaturali, come la scoperta di frammenti di armature gigantesche, un ritratto che esce camminando dalla propria cornice ecc. La trama avrà degli importanti sviluppi che porteranno alla “vittoria della giustizia” alla fine del romanzo.

L'opera di Walpole, per essere un racconto dell'orrore, è piatta e anche un po' banale, scritta utilizzando termini e descrivendo azioni appartenenti al passato, che rendono il tutto troppo “pomposo”. Il castello di Otranto è comunque piacevole e si sorride delle ingenuità che contiene. La sua lettura, in ogni caso, è indispensabile perché questo romanzo fornisce gli elementi “tipici” del genere horror, i quali verranno ripresi all'infinito. Questi elementi sono: il castello gotico, formato da sotterranei labirintici, ali abbandonate dove nessuno mette più piede da secoli, strani fenomeni e spettri che si aggirano in esso; il nobile malvagio che cerca il potere; l'eroe nobile, ma che spesso appare di umili origini perchè ignaro del suo alto lignaggio, contrapposto all'eroina che deve salvare, ingenua e bella.

Per tutte queste ragioni, la lettura de Il castello di Otranto è necessaria!

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