Manfredo,
il principe di Otranto, vive nel suo castello con la moglie Ippolita
e i figli Matilda e Corrado. Il giorno delle nozze tra Isabella e
Corrado, un enorme elmo discende dal cielo, schiacciando sotto di sé
il promesso sposo. Dopo la tragedia, Manfredo tenta di uccidere la
moglie per poter sposare la giovane Isabella, ma questa gli sfugge
nascondendosi nei sotterranei del castello; qui incontra Teodoro, un
contadino dai tratti stranamente nobili, il quale diventerà il suo
protettore. Intanto incombono sul castello strani presagi dati da
eventi soprannaturali, come la scoperta di frammenti di armature
gigantesche, un ritratto che esce camminando dalla propria cornice
ecc. La trama avrà degli importanti sviluppi che porteranno
alla “vittoria della giustizia” alla fine del romanzo.
L'opera
di Walpole, per essere un racconto dell'orrore, è piatta e anche un
po' banale, scritta utilizzando termini e descrivendo azioni
appartenenti al passato, che rendono il tutto troppo “pomposo”.
Il castello di Otranto è
comunque piacevole e si sorride delle ingenuità che contiene. La sua
lettura, in ogni caso, è indispensabile perché questo romanzo
fornisce gli elementi “tipici” del genere horror, i quali
verranno ripresi all'infinito. Questi elementi sono: il castello
gotico, formato da sotterranei labirintici, ali abbandonate dove
nessuno mette più piede da secoli, strani fenomeni e spettri che si
aggirano in esso; il nobile malvagio che cerca il potere; l'eroe
nobile, ma che spesso appare di umili origini perchè ignaro del suo
alto lignaggio, contrapposto all'eroina che deve salvare, ingenua e
bella.
Per
tutte queste ragioni, la lettura de Il castello di Otranto
è necessaria!
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