giovedì 3 ottobre 2013

Casa di bambola

La "pillola" di oggi riguarda l'opera teatrale Casa di bambola del 1879 del norvegese Henrik Johan Ibsen.

Nora è sposata all'avvocato Torvald Helmer. Il rapporto tra i due coniugi è molto particolare: Helmer, più che un marito, è un padre padrone; egli, infatti, si riferisce spesso alla moglie con vezzeggiativi che richiamano nomi di uccelli, una chiara simbologia del nido familiare. L'attrazione sessuale che prova verso Nora è quasi incestuosa perchè Helmer, oltre ad incarnare una figura paterna, vede tutto ciò che riguarda la sfera sessuale come un qualcosa di proibito, come un tabù. Nora, invece, è unita al marito dalla consapevolezza di appartenere a lui per diritto naturale; ella si sacrifica così a lui perchè è convinta che, in questo modo, riceverà in cambio protezione e che egli si prenderà la responsabilità di ogni azione. Nora, però, si rende conto, anche se confusamente, che il loro legame non è "sano" e cerca di correggere questo rapporto: per farlo, farà una confessione molto pericolosa al procuratore Krogstad. In casa di Nora è presente anche la signora Linde: tra lei e Krogstad nascerà l'amore e le due coppie si scambieranno così di ruolo. Se a prima vista quella rappresentata da Nora e Helmer appare felice e realizzata, alla fine dell'opera diventerà quella più infelice e misera, perchè non ha un vero rapporto basato sulla fiducia come la coppia Krogstad-Linde. Un altro interessante personaggio è quello del dottor Rank, intimo amico di casa Helmer: egli è innamorato di Nora ed è invidioso della felicità altrui, a lui negata a causa di una malattia. Egli sembra buono, ma cela in sè della cattiveria che si palesa con chiarezza nel momento in cui interrompe l'inizio del rapporto sessuale fra Nora e il marito.
 
Nora è una bambina, una bambola; molti, però, hanno visto in lei, dopo l'evento che chiude l'opera, una donna che si ribella incarnando i principi del femminismo. A mio avviso non è così. Nora, secondo me, non è e non diventerà mai una donna emancipata perchè ha bisogno di un marito-padre; infatti, ella lascia Helmer solo dopo aver scoperto che lui è un uomo incapace di prendere tutta la responsabilità su di sè. Proprio questa debolezza è la dimostrazione che non è l'uomo "forte" adatto a lei.

Ibsen non è di certo un autore allegro, soprattutto nei punti cardine di gran parte della sua opera, quelli cioè che riguardano la critica serrata della borghesia, formata da persone che lavorano solo per avere denaro, totalmente incapaci di provare amore, perchè anche questo sentimento è un "affare economico". Casa di bambola, oltre ad essere probabilmente la sua opera più famosa, è fondamentale per capire il pensiero di uno degli autori più importanti che la Norvegia abbia mai avuto.

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