Gargantua e Pantagruel è una sorta di opera enciclopedica a cui Rabelais ha dedicato gran parte della sua vita.
L'opera si divide in quattro libri dove vengono narrate, come già suggerisce il titolo, le gesta del gigante Gargantua e di suo figlio Pantagruel.
Il Primo libro nasce come una continuazione di una cronaca popolare che aveva per protagonista un gigante di nome Gargantua. Rabelais prende spunto da questa notizia e racconta com'è nato questo personaggio, che tipo di educazione ha ricevuto e come sconfigge il re Picrochole che aveva assalito il regno di suo padre. Il Secondo libro narra invece della nascita e dell'educazione di Pantagruel (il figlio di Garagantua), del suo incontro con Panurge (che diventerà il suo inseparabile compagno), della lotta alla quale sarò chiamato per difendere il regno di Gargantua e, proprio come il padre, vivrà avventure incredibili. Nel Terzo libro domina la figura di Panurge che vuole sposarsi, ma sia Pantagruel (rappresentato come un saggio che contempla dall'alto la follia degli uomini) sia i suoi amici (cioè i vari personaggi che si sono uniti alla corte del gigante durante la narrazione) cercano di dissuardelo; anche le varie figure che verranno interpellate in proposito confermeranno le parole di Pantagruel: un possibile matrimonio di Panurge sarebbe una rovina in quanto la moglie lo "farebbe becco" e lo rovinerebbe. Non contento di questi responsi, Panurge decide di partire insieme ai suoi compagni alla ricerca della divina Bottiglia Bacbuc; il viaggio sarà ovviamente movimentato e caratterizzato da incontri curiosi.
Gargantua e Pantagruel appare come un'opera buffa piena zeppa di personaggi incredibili, ma in realtà Rabelais vi svolge un'indagine attenta ed accurata. L'autore, infatti, critica l'educazione tradizionale a favore di quella umanistica, osserva e descrive attentamente i costumi dell'epoca e soprattutto critica aspramente la Chiesa, caratterizzata da lotte interne tra Cattolici e Protestanti (non a caso l'opera sarà sequestrata e proibita dalle autorità ecclesiastiche).
Il vero protagonista dell'opera, però, è sicuramente il linguaggio: Rabelais riesce ad inventare un suo francese personale, ora aulico ora popolare, con termini greci e latini.
Gargantua e Pantagruel è un capolavoro in cui Rabelais riesce ad unire, senza mai essere banale, la comicità con una capacità critica fuori dal comune.
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