Oggi vi propongo un volume
contenente alcuni saggi di Sigmund Freud: Ossessioni, fobie e
paranoia, tra i quali compare il
famoso Osservazioni su un caso di nevrosi ossessiva. Caso
clinico dell'Uomo dei Topi. Le
opere qui proposte vanno dal 1894 al 1915.
Freud
inizia la sua attività di medico concentrandosi sullo studio
dell'isteria: proprio dall'osservazione di diversi casi arriva a
postulare l'esistenza dell'inconscio, una parte della psiche posta al
di fuori della coscienza e di cui non ci rendiamo nemmeno conto. Al
suo interno confluiscono tutti quegli elementi che il nostro Io, cioè
la nostra parte cosciente, considera inaccettabili e per questo li
“allontana” nell'inconscio tramite un processo di rimozione. La
maggior parte dei traumi hanno origine nell'infanzia e, spesso,
viviamo o non riusciamo a superare nel migliore dei modi le fasi
sessuali che ci accompagnano fin dalla nostra nascita. Proprio in
questa mancanza di passaggio “lineare” da una fase all'altra
possono nascere l'isteria, la paranoia o la nevrosi ossessiva. Il
mezzo più efficace che Freud attua per curare queste psicopatologie
è quello della psicoanalisi, quindi attraverso il metodo delle
libere associazioni, dell'interpretazione dei sogni e del transfert,
cioè il trasferimento sull'analista, da parte del paziente, delle
sue emozioni e dei suoi stati d'animo, egli riesce a riportare all'Io
i traumi riposti nell'inconscio e, una volta scoperti, tentare una
completa guarigione.
I
due casi di maggior rilevanza tra le opere facenti parte di questo
volume sono senz'altro quelle dell'Uomo dei Topi e quella del dottor
Schreber. Il primo è un paziente che soffre di una grave nevrosi
ossessiva, cioè è tormentato da pensieri che non riesce a “far
tacere”, fatto che condiziona la sua vita intera. Tutte le varie
“voci” sentite dal malato non non sono altro che idee che si
sostituiscono l'una all'altra. A differenza della fobia che è
accompagnata solo da sentimenti di angoscia e di paura, l'ossessione
porta con sé moltissimi altri stati d'animo, come l'ira,
l'irrequietezza ecc. Studiando il paziente, Freud capisce che egli è
sempre in bilico tra i sentimenti di odio e amore verso le persone
che più ama, in questo caso il padre e una donna, e, a differenza di
una persona sana, non riesce a superare il conflitto che essi
generano in lui. Inoltre, egli ha avuto uno sviluppo sessuale troppo
precoce, che lo ha portato a non superare appieno le normali fasi
della libido.
Per
il caso del dottor Schreber, Freud si basa sulle memorie scritte
dallo stesso dottore, gesto intrapreso per aiutare quei medici
desiderosi di scoprire qualcosa di più sulla paranoia. Mentre
nell'ossessione si prova diffidenza verso se stessi, in quanto si ha
paura di poter essere in grado di far avverare i propri pensieri,
nella paranoia si ha diffidenza verso gli altri e da qui nascono le
manie di persecuzione che grande parte hanno in questa patologia.
Quest'uomo aveva sviluppato una teodicea tutta sua, inizialmente
pensando di essere vittima di Dio e poi, dopo la terapia in una
clinica, facendolo diventare suo alleato, mentre il medico curante ha
preso il posto del persecutore. All'aggravarsi della malattia,
Schreber è arrivato a credere di dover trasformarsi in donna, per
poter poi creare una nuova stirpe di uomini. Da questo quadro Freud
formula la teoria che il paranoico non è altro che un omosessuale
represso e per questo si crea un mondo fittizio; nell'infanzia egli
non ha passato la fase narcisistica, rimanendo perciò attratto dalle
persone del suo sesso e credendosi superiore nei confronti degli
altri.
Devo
ammettere che ho sempre studiato e letto Freud con scetticismo perché
il suo ricondurre tutto alla libido e, successivamente, anche al
principio di morte non mi convinceva appieno. Leggendo questi saggi,
però, ho cominciato a cambiare idea perché ho riflettuto su diversi
casi da me conosciuti e non posso notare un fondo di verità.
Naturalmente non sono uno psicologo e questa materia ha sicuramente
fatto dei passi avanti che purtroppo non conosco, ma posso assicurare
che leggere questi saggi mi ha costretta a soffermarmi su aspetti che
prima credevo “sciocchi”. Vorrei anche sottolineare che Freud
afferma che tutti siamo omosessuali, anche se la maggior parte di noi
poi si rivolge all'altro sesso, rimanendo però attratti dal nostro
per tutta la vita. Freud dimostra questa asserzione parlando della
gelosia: ognuno di noi vede come rivali persone dello stesso sesso
che noi consideriamo attraenti e per questo pericolose per il nostro
partner. Non so se sia vero o meno o se esistano altre spiegazioni,
ma credo sia giusto rifletterci e rivolgo questo invito soprattutto a
coloro che non fanno altro che dar aria alla bocca giudicando e
offendendo (se non peggio) chi non fa altro che amare qualcun altro.
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