Il brevissimo
romanzo che vi propongo oggi è Il turno di Luigi Pirandello.
Marcantonio
Ravì vuole sposare la propria figlia, Stellina, con il vecchio Don
Diego Alcozèr, vecchio uomo di corte, ex don Giovanni e di nuovo
scapolo dopo la morte della quarta moglie. I concittadini di Ravì
ritengono questa unione aberrante, ma egli la difende sostenendo che,
dopo pochi anni di sofferenza, la figliuola, alla morte del marito,
sarà ricca e libera di sposare Pepè Alletto, giovane di discendenza
nobile, ma squattrinato e viziato dalla vecchia madre. Stellina
piange e grida con tutte le sue forze, ma il giorno del matrimonio
arriva inesorabile. Pepè, invitato al ricevimento, lasciatosi in
precedenza convincere dalle promesse allettanti fattegli da Ravì, si
sente già lui lo sposo e la voglia di far sua Stellina si acuisce
dopo un duello combattuto proprio per salvaguardare l'onore di lei.
Per avere consigli e aiuti, Pepè si rivolge al cognato, l'avvocato
Ciro Coppa, il quale, dopo aver perso la moglie (segregata in casa a
causa della sua gelosia) e aver visto Stellina, decide di farla
divorziare dal vecchio Don Diego. Pepè è felicissimo perché potrà
finalmente avere la sua amata, ma sarà il cognato a portargliela
via...
Il titolo
dell'opera allude chiaramente all'attesa che il giovane Pepè è
costretto a sopportare prima di poter finalmente sposare la bella
Stellina. Tutta l'opera è giocata sul “caso” che spadroneggia su
tutta la vita umana, vita che è anche un'enorme commedia (e maschere
sono tutti i personaggi descritti). Pepè, inoltre, è un inetto,
completamente incapace di decidere per sé e facilmente
suggestionabile; egli non riesce a controllare nessun evento e si
lascia trasportare dal volere di chi gli sta intorno. Non manca
neanche la descrizione dell'ipocrisia, come quella della vicina che
si oppone a Ravì per difendere Stellina da un matrimonio “contro
natura” con Don Diego, ma che poi non mancherà di dimenticare
tutte le cose dette e fatte per assicurarsi le ricchezze del vecchio
dopo il divorzio.
Il turno è
un'opera che mantiene dei toni gai, ma i temi in essa contenuti sono
seri: quante unioni sono state e sono tuttora fatte per calcolo ed
interesse? Quante persone giudicano gli altri per poi comportarsi
allo stesso modo se possono averne un tornaconto? Il turno,
però, fa capire benissimo che non tutto ciò che progettiamo va
secondo i nostri piani, sia nel bene che nel male, e che siamo un po'
tutti ridicoli, vita compresa.
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