Ho trovato Louisiana su
uno scaffale di libri da poter prendere liberamente e, incuriosita
dal titolo che mi ricorda i gruppi metal a me più cari, ho deciso di
leggerlo. Pensavo fosse un libro d'amore, una specie di Harmony con
più pagine ma, come al solito, non avevo capito un cazzo.
Virginie
Trégan, figlia di un piantatore di cotone francese, torna in
Louisiana dopo aver conseguito gli studi a Parigi. Ad attenderla c'è
Clarence Dandrige, intendente del marchese di Damvilliers, padrino di
Virginie e signore di Bagatelle. La giovane dimostra fin da subito la
sua scaltrezza, la sua forte volontà e la sua voglia di conquistarsi
una posizione, qualità che mette in atto seducendo il marchese e
sposandolo. La vita a Bagatelle è segnata dai ritmi della natura,
scanditi dalla semina, dal raccolto e dalla sgranatura del cotone,
l'”oro bianco” del Sud. Virginie diventa quattro volte madre ma,
nonostante le ripetute gravidanze, non perde nulla della sua
dignitosa bellezza. Il destino però comincia a dimostrarsi avverso e
la morte si insinua nella tenuta. Virginie decide di risposarsi con
un militare francese, dal quale ha un altro bambino, mentre il Sud è
percorso dalle prime tensioni che porteranno alla guerra di
Secessione. La bella protagonista, nonostante tutte le prove e le
difficoltà che deve sopportare, ha sempre al suo fianco
l'affascinante e riservato Dandrige.
Louisiana è
ricco di personaggi interessanti e ben costruiti, che si stagliano
benissimo all'interno delle vicende storiche che colpiscono il Sud.
Infatti, Denuzière, intreccia nel romanzo fatti storici sulla
formazione, lo sviluppo e la guerra di Secessione che colpiscono la
Louisiana e tutti gli Stati sudisti. Insomma, anche se la trama del
romanzo non fosse stata interessante, avrei comunque imparato nozioni
fondamentali della storia americana. La figura di Virginie spicca per
la sua forza, la sua determinazione e la sua intelligenza. Finalmente
una donna sveglia!!! Molto interessante è la riflessione sulla
schiavitù: gli stessi sudisti, uomini retti e d'onore, sono lacerati
nel profondo da questo problema. Il marchese di Damvillers, durante
il viaggio di nozze in Europa, afferma che i veri schiavi sono gli
operai, costretti a lavorare al di sopra delle loro forze e, una
volta salariati, abbandonati a loro stessi. Non è un pensiero
banale.
Louisiana è
scorrevole e, tra la storia americana e le varie riflessioni,
spiccano le grandi passioni, anche quelle prettamente corporee che,
nonostante vengano considerate più “vili”, ci appartengono e
spesso sono proprio loro la causa principale delle nostre azioni.