Goncalo Mendes Ramires, insieme
alla sorella Grazia, è l'ultimo discendente di una delle più
antiche famiglie del Portogallo. È un giovane gentile, altruista, ma
anche facilmente manipolabile. Dopo aver terminato gli studi a
Coimbra torna nel suo antico castello (non per niente è chiamato il
Signore della Torre) dai suoi fedeli servi e amici. Goncalo ha
un'anima poetica e infatti comincia a scrivere la storia del suo
antenato Tructesindo Ramires e della sua terribile battaglia contro
il Bastardo di Baiao. Alla morte del deputato di Vila Clara, il
vecchio Sanches Lucena, Goncalo si fa irretire dal sindaco Gouveia,
il quale gli consiglia di prendere il posto del defunto, passando al
partito opposto e facendo la pace con il potente Cavaleiro. Dopo un
attimo di esitazione, il Signore della Torre trova tutte le
giustificazioni possibili per seguire il consiglio dell'amico.
Infatti, finirà col piegarsi di fronte a Cavaleiro, grande amico
d'infanzia, poi odiato a causa del suo mancato matrimonio con
l'adorata sorella Grazia. Goncalo, però, non rimarrà sottomesso
agli altri per sempre...
Che dire, L'illustre casata
Ramires è davvero un signor
romanzo! De Queiroz è stato un maestro nel costruire l'indolente
personaggio di Goncalo, uomo pieno di contraddizioni ma dall'animo
nobile, e per questo davvero umano. I continui passaggi dalla storia
del Signore della Torre a quella da lui scritta sul suo antenato
Tructesindo, si compenetrano alla perfezione, rendendo il romanzo più
ricco e complesso.
Di
letteratura portoghese non me ne intendo per nulla e l'aver scoperto
De Queiroz mi ha reso davvero contenta. All'inizio del romanzo, devo
ammettere, ho provato un po' di noia perché non riuscivo ad entrate
nella storia, ma, continuando a leggere, mi sono ricreduta. Il mio
masochismo nel portare a termine qualsiasi libro si è rivelato
un'arma efficace! Spero che anche voi apprezziate questo autore,
forse lasciato un po' in disparte.
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