Aristofane è stato il più
importante commediografo greco. Al centro delle sue opere si trova la
critica verso alcuni personaggi illustri dell'Atene del suo tempo
(non dimentichiamo che visse ed operò durante la guerra del
Peloponneso), come uomini politici e filosofi, in particolare i
sofisti (tra cui inserisce la figura di Socrate).
Gli Acarnesi è
la storia di Diceopoli che, accortosi dell'uso che i demagoghi e
altri potenti personaggi fanno a loro vantaggio della guerra, decide
di fare una sua pace individuale con Sparta. Egli pronuncia così un
discorso a favore degli acerrimi nemici di Atene, in cui risalta
tutto il coraggio di Aristofane nel prendere una simile posizione.
Grazie a questa pace, Diceopoli può commerciare con un Megarese e un
Beota, entrando in possesso di beni che gli altri non possono
permettersi visti i divieti di scambio con gli avversari. Bellissima
la scena in cui il protagonista dà a uno dei due uomini l'unica
merce che davvero abbonda in Atene: un sicofante, cioè una spia! Di
idee totalmente diverse da Diceopoli è Lamaco, uno dei più
importante generali ateniesi, che ha come ragione di vita la guerra
per la guerra.
Le Nuvole mette
in scena il problema dell'educazione. Strepsiade è un uomo sommerso
dai debiti a causa del figlio Fidippide, il quale sta dilapidando il
patrimonio per la sua fissazione per i cavalli. Il genitore, per
cercare di allontanare i debitori, va da Socrate per farsi istruire
nell'arte del discorso; il pover'uomo, però, è troppo stupido e
quindi cerca di convincere il figlio ad entrare nella scuola al suo
posto. Fidippide cede, ma non userà le tecniche apprese come avrebbe
voluto il vecchio padre...
Le Vespe
è una commedia scritta contro il sistema giudiziario. Filocleone
vive per il tribunale e la sua è una vera e propria monomania; il
figlio Bdelicleone (da notare che entrambi i nomi contengono
“Cleone”, uno degli uomini più odiati da Aristofane) decide di
rinchiuderlo in casa per “curarlo”. Le vespe, cioè il coro
composto dai colleghi di Filocleone, giungono a chiamare il vecchio
per portarlo a giudicare con loro: Bdelicleone declama allora un
discorso in cui afferma che non sono i giudici ad avere potere, ma
che anzi sono i servi di gente più potente, che li controlla con
mazzette e favori vari. Per calmare il padre, Bdelicleone gli
costruisce un tribunale casalingo e cerca di istruirlo sul come
comportarsi in pubblico. Il ruolo padre-figlio comincia così ad
invertirsi.
Ne
Gli Uccelli Pistetero
e Evelpide lasciano Atene per ricercare una città ideale dove poter
vivere. Grazie a due uccelli arrivano nel luogo dove vive Tereo (il
marito di Procne che, innamoratosi della cognata Filomela la stuprò
e le tagliò la lingua; la donna, però, riuscì comunque a farlo
sapere a Procne che, per vendicarsi, diede come cibo a Tereo il
figlio Iti; Tereo fu perciò trasformato in upupa, Procne in usignolo
e Filomela in rondine) il quale riesce a convincere i suoi simili ad
ascoltare i due uomini. La città degli uccelli, Nubicuculia,
comincia così ad essere costruita; i due ateniesi, però, devono
vedersela con personaggi e dei del vecchio mondo.
Queste
commedie di Aristofane sono capolavori assoluti nel loro genere, veri
attacchi al sistema, ancora attuali nonostante i tanti secoli che ci
separano dalla loro stesura. Ovviamente da leggere e ammirare!
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