mercoledì 11 giugno 2014

Vita dell'arciprete Avvakum

La Vita dell'arciprete Avvakum è uno dei capolavori della letteratura russa, purtroppo non molto conosciuto.

Nel XVII secolo, in Russia, ha luogo un grande scisma all'interno della Chiesa ortodossa, in cui si contrappongono i Vecchi Credenti (i raskolniky, di cui fa parte Avvakum) e il Patriarca Nikon con i suoi seguaci. Nikon apportò diverse modifiche nella liturgia ortodossa, basandosi soprattutto su quella della Chiesa greca, corrompendo così il vero spirito della religione russa, profondamente radicata nel popolo e in cui ministri del culto erano uomini esattamente uguali al resto dei credenti. Avvakum e altri si oppongono a quella che per loro è una vera e propria eresia e per questo vengono perseguitati e puniti. Con il Concilio del 1666-67, le cose precipitano inesorabilmente. Avvakum passa la maggior parte della sua vita o in esilio o imprigionato ma, a differenza di altri suoi compagni, non cede mai: fino alla fine combatterà contro l'apostata Nikon e patirà qualsiasi tortura pur di continuare a professare la vera fede, che non è di certo quella corrotta dei Greci e dei Latini. La forza di quest'uomo è straordinaria e non solo la sua, ma anche quella della moglie e dei figli, costretti a seguirlo durante l'esilio e anche loro imprigionati. In questa autobiografia Avvakum parla nel linguaggio schietto del popolo, senza lasciarsi andare a pensieri troppo complicati tipici dei Cristiani latini. Quella dell'arciprete è una fede sentita, fisica e lo si capisce in particolar modo durante le descrizioni degli scontri contro i demoni che si impossessano delle persone e che tentano di corromperlo. Anche se vacilla, Avvakum torna sempre a Dio amandolo con più forza.

Leggendo questa Vita sono rimasta affascinata dalla tenacia di quest'uomo, anche se mi domando se davvero valga la pena soffrire così tanto per ciò in cui si crede: certo è nobile, ma non è detto che l'esempio dato serva poi in futuro. Spesso ci si dimentica di questi martiri o li si ammira, ma senza provare neanche lontanamente la loro passione. Ad ogni modo quest'opera è un esempio di grande forza e di grande bellezza letteraria che va assolutamente riscoperta e amata.

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