mercoledì 23 aprile 2014

Stato e anarchia

Stato e anarchia di Michail Bakunin è sicuramente uno dei libri più importanti del pensiero anarchico, quello che lo ha definito con maggior precisione.

Nonostante l'opera sia un po' sconnessa nell'esposizione degli argomenti, i concetti chiave sono invece espressi chiaramente. In primo luogo, il principale nemico dell'uomo è lo Stato, in qualunque forma esso si presenti, in quanto rappresenta la forza, l'oppressione, il despotismo. Scopo della Rivoluzione Sociale è quello di abbatterlo, per poter costruire una società fondata sulla libertà, sulle libere associazioni di produzioni, sulle comuni e sulle federazioni regionali, organizzata dal basso in alto. La Rivoluzione dovrà scaturire dalla volontà del popolo.

Le critiche di Bakunin sono rivolte contro il comunismo e contro tutti i sistemi reazionari dell'epoca. Acceso è il contrasto con Marx. Bakunin, infatti, critica aspramente la costituzione di una dittatura del proletariato perché essa porterà altra oppressione e creerà una nuova classe di schiavi; la rivoluzione, poi, deve partire dal popolo e non dai “pensatori” del comunismo e, cosa più importante, essa deve coinvolgere tutti, anche i contadini, e non limitarsi solo al proletariato. Inoltre, è inutile, secondo Bakunin, teorizzare già la nuova società nei minimi dettagli, in quanto gli uomini decideranno dopo l'eliminazione dello Stato il modo migliore per organizzarsi.

Quella di Bakunin è un'analisi lucida e chiara dei problemi che affliggono la sua epoca, come la questione slava, la potenza della Prussia, il pensiero comunista ecc. Il tutto è trattato con un largo uso di riferimenti storici a lui contemporanei e non e soprattutto con moltissima ironia nei confronti del “signor Marx” e di altri illustri pensatori, come ad esempio Hegel.

Essendo di parte, non posso far altro che apprezzare una personalità come Bakunin e il suo pensiero, anche se quest'ultimo non lo condivido in ogni suo punto, ma questo è un altro discorso. Ad ogni modo, l'anarchico russo mi dà una sensazione di credibilità che non avverto in altri suoi contemporanei e per questo Stato e anarchia è un'opera importante che serve, ancora oggi, a far riflettere.

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