Stato e anarchia di
Michail Bakunin è sicuramente uno dei libri più importanti del
pensiero anarchico, quello che lo ha definito con maggior precisione.
Nonostante
l'opera sia un po' sconnessa nell'esposizione degli argomenti, i
concetti chiave sono invece espressi chiaramente. In primo luogo, il
principale nemico dell'uomo è lo Stato, in qualunque forma esso si
presenti, in quanto rappresenta la forza, l'oppressione, il
despotismo. Scopo della Rivoluzione Sociale è quello di abbatterlo,
per poter costruire una società fondata sulla libertà, sulle libere
associazioni di produzioni, sulle comuni e sulle federazioni
regionali, organizzata dal basso in alto. La Rivoluzione dovrà
scaturire dalla volontà del popolo.
Le
critiche di Bakunin sono rivolte contro il comunismo e contro tutti i
sistemi reazionari dell'epoca. Acceso è il contrasto con Marx.
Bakunin, infatti, critica aspramente la costituzione di una dittatura
del proletariato perché essa porterà altra oppressione e creerà
una nuova classe di schiavi; la rivoluzione, poi, deve partire dal
popolo e non dai “pensatori” del comunismo e, cosa più
importante, essa deve coinvolgere tutti, anche i contadini, e non
limitarsi solo al proletariato. Inoltre, è inutile, secondo Bakunin,
teorizzare già la nuova società nei minimi dettagli, in quanto gli
uomini decideranno dopo l'eliminazione dello Stato il modo migliore
per organizzarsi.
Quella
di Bakunin è un'analisi lucida e chiara dei problemi che affliggono
la sua epoca, come la questione slava, la potenza della Prussia, il
pensiero comunista ecc. Il tutto è trattato con un largo uso di
riferimenti storici a lui contemporanei e non e soprattutto con
moltissima ironia nei confronti del “signor Marx” e di altri
illustri pensatori, come ad esempio Hegel.
Essendo
di parte, non posso far altro che apprezzare una personalità come
Bakunin e il suo pensiero, anche se quest'ultimo non lo condivido in
ogni suo punto, ma questo è un altro discorso. Ad ogni modo,
l'anarchico russo mi dà una sensazione di credibilità che non
avverto in altri suoi contemporanei e per questo Stato e
anarchia è un'opera importante
che serve, ancora oggi, a far riflettere.
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