Maupassant scrisse molti
racconti per giornali e riviste con lo scopo di guadagnare e perciò concentrò maggiormente la sua attenzione sui romanzi.
A mio avviso, però, sono proprio i racconti gli scritti che rivelano in modo più chiaro la sua bravura.
Maupassant
scriveva nelle pause dal lavoro (aveva un incarico nel Ministero
della Marina e poi in quello della Pubblica Istruzione), chiedendo
spesso alla madre degli aneddoti su ciò che succedeva in città.
Successivamente, egli isolava un solo elemento di un'intera vicenda,
concentrandosi su quello, senza altri "fronzoli" intorno, in modo da provocare nel lettore una
reazione immediata al fatto narrato.
In questi racconti, i personaggi sono privi di qualsiasi
descrizione psicologica e vengono delineati brevemente, mettendo in
rilievo qualche tratto, lasciando così solo intuire la loro
personalità. I luoghi e le persone che Maupassant presenta sono quelli della campagna normanna, nella quale è cresciuto, e quelli di Parigi, una città
popolata da borghesi mediocri, sempre pronti a ricorrere ad intrighi
pur di poter emergere. Qualsiasi classe sociale ha, però, per l'autore le stesse
caratteristiche, si tratti di quella dei contadini o dei funzionari o
dei borghesi: in ognuna prevalgono l'egoismo, la cupidigia e la
mancanza di ogni ideale.
Da tutto
questo emerge una visione della vita decisamente cupa, in cui non
esiste nessun tipo di morale, dove tutto è mosso dal caso, crudele e cieco, e, solo qualche volta, affiora un qualche elemento
beffardo che interviene per mitigare un po' l'asprezza di questo
destino.
Bel-Ami è
il secondo romanzo di Maupassant, uscito nel 1885 a puntate su “Gil
Blas” nell'aprile-maggio (anche se apparve già un anno prima, su
questo stesso giornale, in parti separate sotto forma di racconti). È
la storia di Georges Duroy, un giovane arrivista, privo di un
qualsiasi talento, ma che, grazie ad una certa furbizia e al suo
fascino, riesce a farsi strada nel giornalismo e poi in politica.
Ogni sua azione è bel calcolata per ottenere ciò che vuole e
capisce che le donne sono uno strumento importante per arrivare al
successo (sarà proprio la figlia di una delle sue amanti a
soprannominarlo Bel-Ami, nome con il quale verrà poi chiamato da
tutti). Anche qui predomina la visione pessimistica della vita
dell'autore: il male è costantemente presente nel mondo e la natura
umana è abietta.
Maupassant
nasce come giornalista ed è per questo che il suo stile è chiaro,
semplice e senza fronzoli. In Bel-Ami,
oltre alla critica verso la società parigina, si assiste così anche
alla descrizione delle grandezze e soprattutto delle miserie di
questo nuovo importantissimo mezzo di comunicazione.
Maupassant non
è certo stato un autore geniale, ma il suo lo sapeva fare molto bene
e alcuni dei suoi racconti sono, sotto ogni punto di vista, dei
piccoli capolavori. Provate a leggerli e fatemi sapere cosa ne
pensate!
Nessun commento:
Posta un commento