Dolly
è una madre amorevole di una numerosa prole, tormentata però dai
tradimenti del marito, Stepan Oblonskij, uomo spensierato e amante
dei piaceri della vita. Per ristabilire la pace fra i due coniugi,
viene chiamata da Stepan la sorella Anna, la quale giunge a Mosca da
Pietroburgo, città in cui conduce con il marito Karenin, un alto e
importante funzionario imperiale, una vita coniugale priva di
qualsiasi gioia, rischiarata solo dall'amore per il figlio Sereza.
Durante il suo soggiorno moscovita, Anna conosce Vronskij, un giovane
ufficiale, il quale sembrerebbe far la corte a Kitty, la sorella di
Dolly. Fin dal loro primo incontro scatta una passione travolgente:
Vronskij segue Anna a Pietroburgo e, ben presto, la loro storia
diventa di dominio pubblico, procurando ai due grossissime
difficoltà. Con il passare del tempo, la loro storia d'amore li
porterà ad un tragico epilogo. Kitty, invece, dopo essersi ripresa
dall'offesa ricevuta da Vronskij, sposa Levin, un giovane
serio e operoso, innamorato di lei.
Anna
è una donna complessa, tormentata dai sensi di colpa verso il marito
e verso il figlio, sola perché disprezzata da tutta l'alta società
di cui faceva parte, oppressa dalla sensazione di non essere più
amata da Vronskij. Quest'ultimo, infatti, sente come un peso l'attaccamento geloso di lei,
nonostante lui abbia rinunciato a tutto per starle accanto. Karenin,
il marito di Anna, è invece un uomo freddo, al quale interessano
solo le convenienze sociali, arrivando addirittura a “tollerare”
l'adulterio della moglie, purché ella non dia luogo a qualche
scandalo, compromettendolo agli occhi della società. Dolly è gelosa
della forza di Anna e del suo amore per Vronskij, ma si rassegna a
vivere con il marito Stepan e a trarre felicità dai propri figli.
Levin è un uomo attaccato alla terra, in costante comunione con la
natura e con i contadini che la lavorano; il suo tormento è dato
dalla mancanza di fede, ma, nonostante i mille pensieri a cui non
riesce a trovare delle risposte, è felice grazie al matrimonio con
Kitty. La storia d'amore di Levin e Kitty fa da contraltare a quella
tra Anna e Vronskij, i quali, ogni volta che compaiono, hanno intorno
a loro rumori metallici o di veicoli di ogni sorta, come a presagire
la fine tragica della loro unione.
Anna
Karenina è un capolavoro
assoluto della letteratura, un romanzo costruito magistralmente ed è
comprensibile il grande dispendio di energia usato da Tolstoj per
portarlo a termine. L'unica cosa che non mi è piaciuta
particolarmente è il personaggio di Levin in alcuni dei suoi aspetti
caratteriali. Il suo tormento religioso a lungo trattato alla fine
del romanzo mi pare fuori luogo, tanto da rovinare un po' la
conclusione dell'opera. Altra nota a sfavore è l'impressione che ho
avuto della costante condanna del comportamento di Anna da parte di
Tolstoj. Ad ogni modo, lasciando perdere le mie considerazioni
personali, Anna Karenina va
assolutamente letto e non ci sono scuse per non farlo!
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