Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò sono due opere, collegate tra loro, dell'autore inglese Lewis Carroll (pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson). Alice fu scritto nel 1862 e poi pubblicato dall'editore londinese Macmillan nel 1863, con le illustrazioni di John Tenniel, uno dei più quotati disegnatori del tempo (che illustrerà anche Attraverrso lo specchio nel 1871). Il primo titolo dell'opera era Alice's Adventures Under Ground, poi cambiato nel titolo che la ha resa famosa.
Una premessa è necessaria. Carroll era un insegnante di matematica al Christ Church College di Oxford (uno dei più prestigiosi colleges inglesi). Egli, a detta dei suoi studenti, era un uomo noioso, pedante e balbuziente: ai ragazzi non piaceva e a lui non piacevano i ragazzi. Nonostante questo era un matematico notevole (importanti sono i suoi trattati sulla materia), un ingegnoso inventore e un grandissimo esperto di fotografia. Le uniche persone con cui sapeva essere divertente e con le quali non balbettava erano le bambine; Carroll, infatti, le invitava a casa, le fotografava, giocava e conversava con loro. Alice è nato proprio per delle bambine sue amiche: le tre sorelline Liddel, Lorina, Alice e Edith, figlie del decano del Christ Church. Il 4 luglio, durante una gita in barca sul fiume Isis, Carroll inventò la storia di questa ragazzina, Alice, chiamandola così in onore della secondogenita dei Liddel, che quel giorno compiva dieci anni. Le bambine rimasero incantate dal racconto e pregarono il loro accompagnatore di scriverlo; Carroll esaudì il loro desiderio e aggiunse, inizialmente, dei disegni fatti di suo pugno. Dopo la vera e propria pubblicazione, regalò la prima copia dell'opera ad Alice Liddel e la seconda alla principessina Beatrice, la secondogenita della regina Vittoria.
Alice e Attraverso lo specchio sono racconti in cui predominano il nonsense e i giochi di parole, dati soprattutto dalla storpiatura di diverse poesie infantili. Essi, inoltre, rompono con la tradizione dei racconti "classici" per la fanciullezza: questi dovevano insegnare le virtù, mentre le opere di Carroll ne fanno una parodia. L'unica morale di Alice è quella del divertimento, del piacere: la giovane protagonista diventa così il simbolo dell'infanzia libera. Moltissime sono le spiegazioni che diversi studiosi hanno cercato di dare a queste opere e agli strani personaggi che le popolano; una di queste è che esse simboleggino il passaggio doloroso dall'età infantile a quella adulta.
Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio non sono solo opere per l'infanzia e infatti andrebbero rilette anche da grandi. Per Virginia Woolf Alice è un libro che aiuta gli adulti a diventare bambini. Come darle torto?
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