Come al solito ho fatto
passare un po' troppo tempo dall'ultimo post, ma sapete la novità?
Per un anno lavorerò in una biblioteca! Finalmente un impiego
abbastanza duraturo e in un ambiente che mi piace. Almeno per una
volta posso dire di aver avuto culo in ambito lavorativo!
Lasciando da parte la mia
vita privata (che credo non importi a nessuno), quest'oggi vorrei
parlarvi del famoso romanzo di Harper Lee: Il buio oltre la siepe.
Siamo
in Alabama durante gli anni Trenta, nella città di Maycomb: Jean
Louise, soprannominata Scout, e Jeremy (Jem), vivono con il padre
Atticus Finch e la domestica di colore Calpurnia. La loro esistenza
scorre tranquilla e passano le loro giornate fantasticando sul vicino
Boo Radley, un uomo rinchiuso in casa fin da ragazzo dai genitori,
sul quale circolano diversi racconti che terrorizzano i bambini. La
vita dei due cambia quando Atticus deve difendere un uomo di colore,
Tom Robinson, accusato di aver stuprato la figlia di Bob Ewell, uno
degli abitanti meno raccomandabili della città. Il processo ha
inizio e Scout e Jem, insieme al cugino Dill, si recano in tribunale
incuriositi dal caso, ma soprattutto dalle ripercussioni che questo
ha sulla loro vita e su quella del padre. Atticus è un ottimo
avvocato, ma è sicuro di non farcela a causa della mentalità troppo
chiusa che non permette alla maggioranza dei cittadini di capire
l'infondatezza delle accuse rivolte a Tom. Alla fine del processo i
problemi non finiranno e proprio Scout e Jem ne saranno le vittime.
Il
romanzo tratta diversi temi, primo fra tutti quello della
segregazione razziale: i neri hanno il loro quartiere, la loro chiesa
e vengono considerati ignoranti e violenti. Il caso di Tom Robinson
sveglia alcune coscienze, soprattutto quella dei due piccoli
protagonisti, grazie anche all'educazione ricevuta dal padre. Atticus
è un uomo tutto d'un pezzo, incurante di ciò che pensa la gente
perché ciò che lo muove è soltanto la giustizia: egli, infatti,
insegna ai propri figli a mettersi nei panni degli altri per non
dover mai accusare e avere pregiudizi su nessuno. Anche Boo Radley,
nonostante sia bianco, viene considerato un reietto a causa del suo
isolamento. Le contraddizioni della gente emergono costantemente,
soprattutto quando a scuola la maestra di Scout reputa Hitler un uomo
orribile per quello che fa contro gli Ebrei, ma non esita a definire
le persone di colore “negri” e a rimanere inorridita e a trattare
con riluttanza i bambini più poveri. Il titolo Il buio
oltre la siepe è una traduzione
interessante e viene ripreso da una frase di Scout: ciò che è più
vicino è quello che maggiormente ci sfugge e che non riusciamo a
comprendere, proprio come accade verso Boo Radley, che i protagonisti
temono senza averlo mai visto, ma basandosi solo sulle voci di paese.
Il
periodo storico che stiamo vivendo mi sembra il più adatto per
leggere questo romanzo e spero che, finalmente, chiunque apra la sua
mente al “diverso” e a ciò che non conosce, crescendo proprio
come i due piccoli protagonisti dell'opera.
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