domenica 21 giugno 2015

Libro della guarigione

Oggi vi propongo un'opera di uno dei più importanti filosofi musulmani e commentatori aristotelici medioevali: il Libro della guarigione di Avicenna. Questo libro fa parte del Kitab al Shifa, un'ampia opera divisa in quattro parti: logica, fisica, matematica e metafisica (la materia che ci interessa). Scopo dell'autore è quello di spiegare la filosofia del Maestro Primo (cioè Aristotele) adattandola alla religione.

Per prima cosa, Avicenna afferma che il soggetto della metafisica è l'esistente in quanto esistente; l'esistente è ciò che esiste e la prima cosa a cui esso appartiene è la sostanza, cioè l'unione tra materia e forma. Tutto ciò che esiste è un esistente possibile, cioè un ente causato che diventa necessario grazie alla sua causa, mentre l'Ente Necessario (cioè Dio) non è causato e perciò non ha bisogno di altre cause per essere necessario. A differenza della sostanza, le altre nove categorie aristoteliche (i generi a cui ogni ente può riferirsi) sono accidenti, cioè qualità che non determinano l'essenza dell'ente.
Dopo aver spiegato atto e potenza e ripreso le quattro cause del movimento (formale, materiale, agente e finale), Avicenna arriva ad affermare che le cause sono finite e quindi nessuna di esse è la vera causa dell'esistenza; il Principio Primo di tutto ciò che esiste, infatti, è Dio. Gli attributi di questo Principio sono: Egli è l'Esistente Necessario, è unico, è causa delle quattro cause prime, crea, non ha genere né definizione, è buono e datore di ogni cosa, è il bene puro di per sé, è vero, è un intelletto puro, conosce le cose mutevoli e particolari in maniera universale, la sua volontà è generosità. Ma questo Primo Principio così distante dal suo creato, e soprattutto essendo immobile, come dà la vita e quindi il movimento? L'universo di Avicenna è esattamente come quello aristotelico, cioè formato da diverse sfere che seguono il Principio Primo. Quest'ultimo, attraverso un atto di conoscenza produce un intelletto immateriale; questo intelletto, a differenza del Principio Primo, non pensa solo a se stesso, ma anche a colui che lo ha creato ed ecco qui la prima molteplicità. Da questa prima intelligenza “nascono” altri intelletti, che a loro volta danno vita a delle anime e ovviamente a dei corpi, fino ad arrivare all'intelletto agente che non è altro che il nostro. Noi, quindi, prendiamo vita grazie all'ultima sfera che è quella della Luna, in quanto ci precede e perciò è la causa prossima della nostra esistenza. Attraverso la relazione reciproca che lega l'intelletto agente alle sfere celesti nascono i quattro elementi del mondo sublunare (aria, acqua, terra, fuoco) che rendono possibile la generazione e la corruzione (nascita e morte) dei corpi. Le sfere celesti, invece, sono composte di etere, un elemento nobile ed imperituro, che permette loro di avere un movimento circolare ed eterno; l'eternità di questo movimento è dovuta al loro desiderio costante di riunirsi a Dio.
Avicenna non trascura il problema del male: se il Principio Primo è il bene in sé, com'è possibile che il male possa esistere? Il nostro filosofo afferma che esso è possibile a causa della materia, in quanto è potenza, ed esso deve esserci perché è meglio soffrire un male di breve durata che non soffrire per niente, il che equivarrebbe a non esistere.
L'ultima parte del Libro della guarigione è piuttosto sbrigativo e riguarda la preghiera, la profezia e i doveri del legislatore, dei coniugi, ecc., passando quindi a trattare di filosofia pratica e non più di metafisica.

Mi scuso per la recensione estremamente sommaria, ma riassumere un argomento così vasto in poche righe è un'impresa quasi impossibile. Il Libro della guarigione è un'opera interessantissima e vi consiglio di leggerla, anche se reputo utile aver prima affrontato La metafisica di Aristotele. Per chi non ha mai letto nulla di filosofia potrebbe sembrare un argomento difficile o addirittura sciocco, ma posso assicurare che nessuna delle due cose è vera. Che lo si voglia o no la nostra cultura proviene anche da questo e credo sia bene riscoprire queste radici.

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