mercoledì 23 luglio 2014

Notturno

Il libro di cui vado a parlare quest'oggi è Notturno di D'Annunzio.

L'opera raccoglie le memorie della sua lunga convalescenza in ospedale in seguito ad un incidente di volo che gli ha danneggiato un occhio, costringendolo alla più totale immobilità. La voglia di scrivere, però, era troppa e l'autore annotava i suoi pensieri

sopra una stretta lista di carta che contiene una riga. Ho tra le dita un lapis scorrevole. Il pollice e il medio della mano destra, poggiati su gli orli della lista, la fanno scorrere via via che la parola è scritta. Sento con l'ultima falange del mignolo destro l'orlo di sotto e me ne servo come d'una guida per conservare la dirittura.”

Notturno è diviso in tre parti chiamate “offerte”. Nella prima il nucleo centrale è quello della morte e in particolare dei funerali del suo amico e compagno di volo Giuseppe Miraglia. Nella seconda si passa ai ricordi di guerra, mentre nella terza si parla del presente e della possibilità di tornare alla “luce”. Notturno si chiude con un'Annotazione, nella quale vengono ripercorse le modalità di composizione dell'opera.

Questo è uno dei libri più brutti che io abbia mai letto. Le nuove tecniche di scrittura apportate da D'Annunzio, come le frasi brevi in cui va a capo ad ogni punto, mi innervosiscono molto. Trovo il tutto pieno di vuota retorica e le immagini più “poetiche” stonano nel contesto di ciò di cui sta parlando e le trovo, inoltre, poco adatte alla prosa. Il fatto che sia sempre lui il “protagonista” mi urta: quando, ad esempio, racconta dei funerali dell'amico Miraglia o mentre ricorda la madre, D'Annunzio porta tutta l'attenzione su di sé, svalutando ciò che lo circonda se non in relazione a ciò che LUI prova, a ciò che LUI fa ecc. Al centro di tutto c'è sempre e solo Gabriele con le sue sensazioni, i suoi sentimenti e i suoi gesti più forti, più sentiti e più importanti di tutto il resto. A differenza delle altre opere di D'Annunzio da me lette, qui il suo egocentrismo tocca livelli assurdi. Per non parlare di tutta quella solfa di esaltazione della patria...

Comunque sia, questo è il mio pensiero e sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate voi. Attendo le vostre impressioni!

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