L'ultimo dei Mohicani di
Cooper è un romanzo che ha lasciato in me delle impressioni molto
diverse tra loro. Ma procediamo con ordine.
Siamo
intorno al 1750 nel Nord America, dove imperversano le lotte tra
Francesi e Inglesi e tra gli Indiani loro alleati. Il maggiore
Heyward ha l'incarico di portare a Munro le sue due figlie Cora e
Alice, entrambe belle, dolci e virtuose. Durante il loro viaggio
incontrano dapprima il cantore Gamut e poi il cacciatore Occhio di
Falco, un “bianco” come loro, e i suoi due inseparabili compagni,
i pellerossa Chingachguk e suo figlio Uncas, l'ultimo dei Mohicani.
Questi avvertono Heyward che il suo accompagnatore, l'Hurone Magua, è
un essere infido da cui ci si deve guardare e, proprio da questo
punto, cominciano tutte le avventure e le guerre che porteranno alla
sofferta conclusione dell'opera.
L'ultimo dei Mohicani è
un grande esempio di unione fra i popoli, anche sotto il punto di
vista religioso, e di integrazione, come dimostrano le parole di
Munro:
“Dite a
quelle donne buone e gentili (donne
del popolo Delaware) che un vecchio col
cuore spezzato porge loro i suoi ringraziamenti. Dite loro che
l'Essere che sotto nomi diversi tutti adoriamo si ricorderà della
loro carità; e che non sarà lontano il momento in cui potremo
riunirci attorno al Suo trono senza distinzione di sesso, di rango o
di colore.”
Tutto
questo si riscontra anche nelle parole e negli atteggiamenti di
Occhio di Falco, così unito ai suoi due amici “selvaggi”.
La
descrizione dei paesaggi, delle varie tribù indiane e delle loro
usanze è magistrale e vale più di tutta la vera e propria trama.
La
cosa che mi ha innervosita è il motivo da cui prende il via la
storia, cioè la presenza delle due fanciulle: tutti i guai sono
causati da loro e, sinceramente, le avrei totalmente omesse dal
racconto, strutturando le avventure narrate in un altro modo. Ciò
che non sopporto sono i caratteri deboli come quello di Alice,
ingenua fino alla nausea e sempre pronta a svenire.
Ad
ogni modo, L'ultimo dei Mohicani è un grande romanzo,
soprattutto per quanto riguarda le caratteristiche descritte prima
del precedente paragrafo di sfogo. Ritengo che questo titolo vada
conosciuto per l'opera letteraria e non solamente per il film più
famoso tratto da essa.
Nessun commento:
Posta un commento