Voltaire era un genio, su questo
non si può discutere. Fautore del pluralismo, della libertà, della
tolleranza, nonostante non abbia mai formulato una vera e propria
teoria filosofica, è riuscito comunque a diventare uno dei più
importanti pensatori di sempre.
Il breve Trattato sulla
Tolleranza uscì nel 1763.
Voltaire lo scrisse dopo un episodio di violenza inaudita: il 13
ottobre 1761 il giovane Marc-Antoine Calas venne trovato morto;
dell'omicidio (in realtà suicidio) vennero incolpati il padre, la
madre, il fratello e un amico di famiglia. Il movente del delitto
sarebbe stato il desiderio di Marc-Antoine di convertirsi al
cattolicesimo, cosa che il padre ugonotto non poteva tollerare. Dopo
un processo sommario, i giudici di Tolosa condannarono il vecchio
Jean Calas alla pena capitale, mentre i suoi complici vennero espulsi
dalla città e privati di tutti i loro beni.
Voltaire
inizia il suo trattato mostrando l'infondatezza e l'assurdità delle
poche accuse mosse contro i famigliari della vittima, per poi passare
a una serrata accusa contro il fanatismo religioso. Innanzitutto,
l'autore porta vari esempi di tolleranza religiosa in diversi Stati e
tra diversi popoli dell'antichità; arriva così a sostenere che è
necessaria l'istituzione di uno Stato laico in cui la sfera religiosa
appartenga solo alla sfera privata e che ponga fine ai conflitti
religiosi grazie a delle leggi che propugnino il rispetto e la
tolleranza. Voltaire, inoltre, sottolinea che il cristianesimo a lui
contemporaneo è completamente diverso da quello insegnato da Gesù,
in quanto non più basato sull'amore ma sull'intolleranza.
Interessantissima la sua visione della storia: per Voltaire essa è
una serie di violenze e menzogne dovute alla superstizione e al
fanatismo religioso (tecnica questa del revisionismo storico usata
anche in epoche recenti, come dal nazionalismo ottocentesco o dai
regimi totalitari nel Novecento). Il trattato si chiude con una
preghiera a Dio, in cui Voltaire Gli chiede di illuminare coloro che
hanno peccato contro di Lui servendosi del Suo nome per uccidere
chiunque Lo ami in modo diverso dal suo.
Il
Trattato sulla Tolleranza è
un'opera da prendere come esempio per capire che non esiste un'unica
verità, ma che bisogna essere intellettualmente aperti, così da
essere tolleranti verso chi ha un'altra visione delle cose. Ancora
oggi i conflitti religiosi lacerano il mondo e l'intolleranza
colpisce molte categorie di persone, come gli stranieri, gli
omosessuali ecc. La ragione umana dovrebbe aver raggiunto già da
tempo un alto livello di sviluppo, ma a quanto pare non è così e
spesso si adottano atteggiamenti da inquisitore medioevale. Non ho
altro da aggiungere che queste poche parole: leggete questo testo e
meditate.
“...siamo
abbastanza religiosi per odiare e perseguitare, ma non abbastanza per
amare e soccorrere.”
“...le
tigri non sbranano che per mangiare, mentre noi ci siamo sterminati
per dei paragrafi.”
“...bisogna
considerare tutti gli uomini come nostri fratelli.”