domenica 9 giugno 2013

L'urlo e il furore

William Faulkner è uno degli scrittori più importanti del '900 americano, conosciuto anche nel cinema per le numerose scenografie da lui scritte.  L'urlo e il furore è un romanzo del 1929. Il titolo dell'opera deriva dal Macbeth di Shakespeare dove la vita viene definita un "racconto detto da un idiota, pieno di urlo e di furore, che non significa nulla". (Atto V, Scena V).
 
L'urlo e il furore racconta la storia e il fallimento della famiglia Compson, composta da una madre malata e lamentosa, da un padre alcolista e da quattro figli: Benjamin, Quentin, Caddy e Jason. Con i Compson vive una famiglia di colore, alla cui guida c'è Dilsey,  i cui membri aiutano nella gestione della casa e nel badare a Benjamin, che tutti chiamano "lo scemo" perchè sordomuto e ritardato. Quentin è innamorato della sorella Caddy e per lei si mantiene puro, mentre Caddy, nonostante provi un grandissimo affetto per il fratello, è una ragazza "facile", che rimane incinta e si sposa con un uomo che non lo sa per nascondere la "vergogna". Quentin va ad Harvard, ma non si libererà mai dal pensiero del suo incesto verso la sorella. Jason, invece, è un uomo frustrato, che non ha mai potuto studiare e che è costretto a lavorare in una bottega in città per mantenere la madre e la servitù; il suo rancore non risparmia nessuno e infatti ce l'ha con la sua  famiglia, i "negri" e gli ebrei della borsa di New York. Jason è costretto a mantenere anche Quentin, la figlia di Caddy a cui è stato dato il nome dello zio: il suo rapporto con la nipote è teso e la ragazza porterà via tutto quello a cui Jason tiene di più.
 
Il romanzo è diviso in quattro grandi capitoli e da un'appendice. Nel primo capitolo è Benjamin a narrare, nel secondo Quentin e nel terzo Jason. Faulkner è stato incredibile a creare in modo così vivido l'immagine di ognuno dei tre personaggi attraverso le loro parole. La narrazione, a causa di questa tecnica, non ha un filo logico, in quanto ogni personaggio segue il corso dei suoi pensieri, con continue disgressioni. Questo rende il libro difficile e "pesante". L'ultimo capitolo, invece, è scritto in terza persona e narra gli ultimi fatti, con particolare attenzione a Dilsey, la serva nera che ha sempre aiutato la famiglia, l'unica in tutto il libro ad avere dei veri sentimenti di amore disinteressato verso gli altri. L'appendice traccia un piccolo quadro dei membri della famiglia Compson, dal fondatore della stirpe fino all'ultimo componente.
 
L'urlo e il furore è sicuramente un romanzo difficile, ma vale la pena di portarlo a termine perchè, oltre alla soddisfazione di essere riusciti a superare l'impresa, si capisce il grande talento e la grande abilità di Faulkner.

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