mercoledì 5 marzo 2014

Racconti di Maksim Gorkij

Quelli che oggi vi presento sono alcuni racconti dello scrittore russo Maksim Gorkij (vero nome Aleksej Maksimovic Pezkov). Questi scritti fanno parte della sua produzione giovanile (cioè del periodo compreso tra il 1892 e il 1897, precedenti a quelli più “politicizzati”), dedicati al mondo dei vagabondi, dei poveri, ecc. Essi apparvero su diversi giornali e vennero poi riuniti nella raccolta Bosjakì del 1898. Ognuno prende spunto da vicende realmente vissute da Gorkij.

Il primo racconto della raccolta è Il ghiaccio si muove, dove il vero protagonista è il Volga, descritto minuziosamente durante la fase del disgelo. Intorno ad esso si muovono le figure di diversi carpentieri, tra cui spicca Ossip, un uomo che sa sempre come cavarsela.
Konovalov è una storia che mi ha commossa moltissimo. Quando l'autore faceva l'aiuto fornaio, gli viene affiancato come collega questo grosso uomo amante della libertà, dal cuore tenero e ansioso di farsi leggere numerosi libri per poter imparare. La sua natura sensibile lo porta a dar vita a pensieri profondi, che però non possono aiutarlo a combattere la grande malinconia che prova e che affoga nella vodka.
Celkash è la storia di un contrabbandiere che, per i suoi sporchi affari, si serve dell'aiuto di un giovane contadino, Gavrila. Il racconto, man mano che procede, prende una piega sconcertante: qui vengono messe a confronto due nature totalmente diverse e ci si rende conto come alcune passioni possano arrivare ad essere disgustose.
Malva è una giovane donna, libera, amante di un vecchio contadino trasferitosi in riva al mare per lavoro. Un giorno arriva il giovane figlio dell'uomo, il quale scatena la gelosia nel genitore.
Vaska il Rosso è ambientato in un postribolo, dove Vaska deve “controllare” le prostitute. Il realismo del dialogo è impressionante.
I coniugi Orlov è sicuramente uno dei racconti più complessi tra quelli qui presentati. Il calzolaio Grishka è disgustato dalla propria vita e sfoga la sua rabbia bevendo e picchiando a morte la moglie. Un giorno, però, scoppia un'epidemia di colera ed egli decide di andare ad aiutare i medici nelle baracche per salvare i malati: finalmente Grishka ha uno scopo per cui vivere e il suo stile di vita cambia radicalmente, anche nei rapporti con la moglie. Ed ecco il colpo di scena: Grishka comincia a riflettere sulla condizione dei malati e dei sani e due grandi verità lo colpiscono duramente...
Gli altri racconti presenti sono: L'attaccabrighe, Come nacque un uomo, Come fu composto un canto e Kirilka.

Gorkij è un maestro: solo Dostoevskij, a mio avviso, è riuscito, prima di lui, a descrivere e a penetrare così bene l'anima degli umili. Il giovane Maksim osserva e riporta tutto ciò che gli si presenta nei vari luoghi dove viaggia e trova lavoro, condizione che gli permette di stare in contatto con le più svariate persone, ognuna delle quali gli insegna qualcosa. La vita e l'esperienza sono le sue uniche vere maestre. I caratteri, i volti, il modo di parlare, tutto dei suoi personaggi appare nitido e chiaro nella mente di noi lettori e ce li troviamo di fronte, siamo noi a vivere quell'esperienza con Gorkij. La descrizione della natura è poetica, ma nello stesso tempo precisa e pulsante di energia. Questi racconti sono dei veri gioielli della letteratura.

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