Il richiamo della foresta,
Bastardo e Accendere
un fuoco sono tre racconti dello
scrittore americano Jack London; i primi due del 1903, mentre
l'ultimo del 1910. Tutti e tre sono ispirati a fatti veri, visti
dall'autore durante il periodo passato nel Klondike come cercatore
d'oro.
Il richiamo della foresta ha
come protagonista il cane Buck, un animale abituato alla civiltà,
che viene mandato, suo malgrado, al Nord, dove deve imparare in
fretta le abitudini del nuovo mondo per poter sopravvivere. A poco a
poco, egli sente risvegliarsi dentro di sé gli istinti dei suoi
antenati lupi, i quali lo porteranno a scoprire un'altra parte di sé
fino ad allora sconosciuta.
Bastardo
è la storia di un cane e del suo padrone, Black Leclere, il quale ha
dato all'animale proprio il nome di Bastardo. Il loro è un rapporto
basato sull'odio, sulla violenza: Leclere, all'inizio, decise di
tenere il cane proprio perché era stato da lui morso, dando così
inizio a quel sentimento feroce e cominciando ad addestrarlo alla
malvagità fin da cucciolo. L'unico pensiero dell'uomo è quello di
uccidere Bastardo e questa “voglia” è ricambiata dall'animale. I
due si attaccano costantemente, arrivando addirittura e veri e propri
scontri corporali, in cui Leclere si dimostra più animale del cane.
Tra i due non può esserci amicizia perché in Bastardo emergono le
caratteristiche del lupo suo antenato, mentre in Leclere quelle
dell'uomo primitivo, molto più selvaggio e pericoloso del lupo.
Accendere un fuoco è
un brevissimo racconto dove un uomo e un cane si ritrovano da soli in
mezzo ad una distesa ghiacciata ad una temperatura di -75°. L'uomo
(senza nome e senza storia, proprio come il cane, così da incarnare
la condizione degli esseri viventi in generale), attraverso gesti ben
calcolati e razionali, cerca di sopravvivere al meglio nell'ambiente
ostile in cui si trova, provando ad ingannare la legge inesorabile
della natura. Il cane, al contrario, solo grazie all'istinto riesce a
percepire il pericolo e a comportarsi di conseguenza: senza tanti
ragionamenti egli sa come muoversi e come vivere.
I
tre racconti sono stati relegati nella letteratura per ragazzi:
nonostante il grande successo, soprattutto de Il richiamo
della foresta, le vicende
storiche del Novecento hanno messo in risalto solo gli scritti
politici di London. A mio avviso, questi piccoli capolavori
andrebbero riproposti ad un pubblico adulto perché i temi trattati
sono profondi e complicati e le immagini stesse, spesso, sono troppo
crude per un ragazzino. Questi non sono semplici racconti di animali
o di odio e amore fra cani e uomini, ma racconti sulla vita e sulle
dinamiche che la governano.