Le fonti del pensiero medievale ripercorre in brevi saggi, preceduti da un'introduzione, le tappe principali del pensiero e di tutta la cultura del Medioevo.
Il primo capitolo riguarda Agostino e il suo legame con gli autori antichi. Il santo di Ippona, infatti, deve molto della sua speculazione al pensiero di Platone e dei Neoplatonici e, non per nulla, egli afferma che i cristiani dovrebbero riprendere dai pagani tutto il sapere da loro posseduto per poterlo utilizzare nella predicazione del Vangelo. Interessante è la sua dimostrazione dell'esistenza di Dio, nella quale si passa anche dalla certezza della nostra propria esistenza, passaggio che in epoca moderna verrà riproposto da Cartesio.
Il secondo capitolo è incentrato su Boezio e sui suoi commenti all'Isagoge di Porfirio, lavoro che segna la rinascita del problema degli universali che impegnerà per lungo tempo i pensatori medievali.
Importantissima è anche la riscoperta del Timeo platonico e, successivamente, delle opere aristoteliche grazie ai filosofi arabi. Tra questi ultimi vanno assolutamente citati Avicenna e Averroè, che hanno offerto ai cristiani nuovi problemi filosofici e teologici di grande rilievo, come, ad esempio, se l'intelletto agente sia separato (e quindi unico per tutti) o se ognuno abbia il proprio, e come giustificare la creazione ex nihilo, teoria inconciliabile con l'eternità del mondo e del Primo Motore immobile aristotelici.
Il dibattito Platone - Aristotele segnerà tutto il Medioevo (già Boezio si era proposto di conciliare le loro dottrine) e porterà al divieto di insegnare le opere dello Stagirita nelle Università. Il XIV secolo, infine, vede la rinascita della mistica, espressa nell'opera di Eckhart, ricca di riferimenti neoplatonici e di elementi ripresi da Dionigi l'Areopagita.
Di solito si vede il Medioevo come un periodo buio, in cui la speculazione si aggira su temi noiosi e di poco rilievo. Niente di più sbagliato! Questo lungo periodo storico, al contrario, è caratterizzato da uno studio accurato dei classici e lo sforzo fatto per unirli agli insegnamenti della Rivelazione ha originato teorie di grande spessore. Senza il lavoro dei medievali, probabilmente, non saremmo in possesso di molti scritti fondamentali e non sarebbero mai nati sistemi come quelli di Agostino, Tommaso o Ockham, che eserciteranno un grande influsso anche nei secoli successivi. Inoltre è proprio in questi secoli che sorgono gli interessi scientifici sul moto e le problematiche ad esso connesse, come la ricerca di leggi che lo possano misurare.
Le fonti del pensiero medievale è un ottimo libro per potersi accostare a quelli che ingiustamente vengono considerati "secoli bui". Nonostante i temi trattati, la lettura è scorrevole e chiara. Per tutti questi motivi non posso che consigliarvelo!