La capitale delle scimmie è un abbozzo, un taccuino o diario
composto di brevi frasi in cui l'autore esprime tutto il suo odio per il nuovo
paese. Nulla viene risparmiato: Baudelaire se la prende con le abitudini, la
cultura, le donne, i bambini, l'educazione... e per ognuna di esse scrive frasi
brevi e incisive, piene di disprezzo.
A mio avviso è interessante notare l'acutezza delle sue osservazioni e credo che questa critica sia estremamente attuale perchè i difetti del Belgio si possono riscontrare nella nostra vita quotidiana. L'odio espresso in queste pagine è sicuramente esagerato e bisogna tener conto anche del periodo della vita di Baudelaire; il criticare però è insito nella natura umana ed è normale osservare e avere degli "sfoghi" anche violenti, quindi, secondo me, è un atteggiamento comprensibile.
La capitale delle scimmie non è un libro fondamentale, ma è un buon modo per capire il già schietto Baudelaire di altre opere.